Senza tetto del Vittorio Emanuele, Fra Giuseppe “carità è ascoltare e rispettarne le scelte”

di Michele Bruno – In questi giorni di forte freddo portati dalle correnti siberiane è stata molto dura la vita dei clochard di Messina, più di quanto lo è di solito. Fra Giuseppe Maggiore (vedi qui) ci ha raccontato in Rassegna Stampa la situazione in questi giorni, aggravata anche dai provvedimenti della politica messinese.

Sono circa una ventina i senza tetto che vivono a Messina, a cui per adesso si aggiunge un gruppo di ragazzi sudanesi soltanto di passaggio. Il III Ordine Secolare Francescano si occupa regolarmente durante la settimana di prendersi cura di queste persone, con un gruppo stabile che si divide durante la giornata nelle tre zone Sud, Centro e Nord, e nel fine settimana lascia spazio a giovani che vogliono fare esperienza della carità verso i più deboli.

Tuttavia avverte Fra Giuseppe “noi pensiamo che svuotare i nostri armadi, portare un panino per il pranzo siano la carità, dare soldi, non è per nulla così. Bisogna incontrare queste persone, conoscerne i problemi, per poter promuovere l’uomo”.

Ha fatto molto scalpore il caso del senza fissa dimora che dorme sul piazzale del Teatro Vittorio Emanuele e che ha rifiutato di dormire alla Casa di Vincenzo. Per Tempostretto è “una sconfitta per tutti”. Fra Giuseppe non la pensa così “siamo esseri umani e siamo dotati di libero arbitrio, il clochard ha fatto una scelta, vivere in strada”. Questo vale per molti altri che si fanno anche aiutare dai volontari, ma poi scelgono di rimanere in strada.

Fra Giuseppe spiega “chi vive da 25 anni in strada come quest’uomo, difficilmente decide di cambiare. Molti lo fanno per non dover abbandonare il cane, oppure perché hanno timore di perdere il proprio posto in strada a favore di un altro. Noi proviamo a dargli un posto dove dormire, e li soccorriamo con l’aiuto della Croce Rossa e dell’Assessore Calafiore che spesso è presente di persona, oltre che tramite la Messina Social City”.

Proprio l’uomo che dormiva al Vittorio Emanuele è stato aiutato da lui e dal gruppo dei francescani “L’ho portato con la macchina alla Casa di Vincenzo, abbiamo fatto insieme il tampone e gli operatori lo hanno lavato… quando ha ricevuto i vestiti me li ha gettati addosso dicendo… Io torno in strada!”

Da francescano “anarchico” Fra Giuseppe ritiene anche che quando va “contro la morale naturale contro la coscienza”, leggi come quelle anti-accattonaggio devono essere disattese.

Si è parlato anche della tragica morte di Cristofer e di Sebastian, i due senza tetto polacchi deceduti di recente. In merito a ciò la nostra direttrice ha evidenziato la rete di solidarietà e l’affetto che si crea verso queste persone, e Fra Giuseppe ha posto l’accento sull’assistenza degli operatori sanitari e i medici, come nel caso del ricovero di Habib.

E infine è stato ricordata la petizione per i circensi che si trovano al parcheggio dello Stadio Franco Scoglio, lanciata da Messinaora.it alcune settimane fa, per i quali verrà fatta una messa per domani, in occasione del mercoledì delle ceneri, organizzata dall’Ordine Francescano.

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