L’avventuroso rientro degli studenti a scuola, tra dad e presenza: facciamo parlare loro

di Michele Bruno – Ci sono stati importanti problemi per gli studenti che sono tornati a scuola a Messina dopo i provvedimenti restrittivi locali e nazionali. Mentre il Comitato tecnico scientifico chiede di potenziare la didattica a distanza per le scuole in zona rossa, i giovani messinesi provano a ritornare tra i banchi, facendo i conti con molte difficoltà, senza però darsi per vinti.

Il Comitato della Rete Studenti Medi del Liceo Seguenza, ad esempio, si è riunito per discutere delle problematiche legate alla didattica a distanza e al rientro in presenza a turni, come previsto dalle regole per la zona gialla.

Dalla riunione sono emerse criticità, che però sono spesso presenti anche nelle altre scuole. Li esaminiamo:

La rete internet del Liceo Seguenza presenta evidenti criticità, tali da costringere alcuni docenti a utilizzare la propria connessione personale per la didattica a distanza e da rendere difficoltosa la comprensione della lezione da parte degli studenti a casa.

“Grazie ai bonus per smartphone, tablet e pc, abbiamo ricevuto tablet in comodato uso dalla scuola. Tuttavia il problema è che la rete non funziona bene. Il Ministero aveva stanziato per la dad dei fondi, che dovevano essere poi spesi dalla Regione e dall’Amminsitrazione per rendere fruibile la rete. Ad oggi le cose non funzionano, e vorremmo avere risposte dalle istituzioni locali in merito”.

Ci spiega Eliana Puglia, referente del Comitato REDS del Seguenza.

Martina Silipigni, che si sta occupando assieme ai suoi compagni della Rete al Liceo Maurolico delle problematiche di questo rientro a scuola, dice “La fibra nel nostro Istituto è presente solo al piano di sotto, ed anche lì ci sono dei problemi”.

“In merito alla distribuzione del lavoro degli studenti, al Seguenza gli studenti in presenza si ritrovano con un carico di lavoro da fare maggiore rispetto a quello dei ragazzi a casa, ma non è loro possibile richiedere la regolare giustificazione prevista una volta a quadrimestre per ogni materia”.

Spiega ancora Eliana con le sue compagne Federica Dati e Giovanna Ribecco.

“Si fanno turni di una o due settimane, e in questo lasso di tempo i docenti interrogano maggiormente chi è in classe, così che chi è in classe fa molto più lavoro e non può dedicarsi a prepararsi e farsi interrogare per alcune materie piuttosto che altre dopo, usufruendo della giustificazione che è sempre valsa per tutti e che fino al passato abbiamo sempre avuto. Invece i compagni a casa hanno ritmi più tranquilli, sono generalmente risparmiati dalle interrogazioni. Nella fase della didattica al 100% invece non c’erano discriminazioni, avevamo tutti un carico di lavoro molto importante”. Aggiungono.

Martina invece ritiene che da loro il problema non ci sia “I nostri turni sono suddivisi diversamente, a giorni alterni. Dunque il carico è equamente distribuito”.

Per questi motivi Eliana e i compagni rilevano problematiche con il corpo docente: “gli studenti richiedono maggior comprensione da parte di alcuni professori nello svolgimento delle verifiche orali – chiarisce – cioè una maggiore flessibilità in interrogazioni, e la possibilità di interrogare maggiormente anche gli studenti a distanza”.

Al contrario Martina ritiene che tra docenti e studenti del Maurolico si sia instaurato un rapporto di collaborazione. Infatti se in entrambe le scuole i ragazzi della Rete stanno approntando dei questionari da sottoporre ai compagni riguardo alle criticità presenti, per approfondirle e verificare anche se ce ne siano altre, al Maurolico verrà sottoposto anche ai docenti, i quali hanno lamentato anch’essi difficoltà.

Tutti gli studenti poi segnalano un numero inferiore di corse dei mezzi pubblici rispetto alle necessità che si sono presentate a causa del parziale rientro a scuola e del sovraffollamento dei mezzi.

“Chiediamo alle autorità competenti una maggiore organizzazione al riguardo, prevedendo più corse negli orari di entrata e uscita dalla scuola”. Dicono Eliana e i suoi compagni.

Altro problema che riguarda soprattutto il Seguenza è quello in merito ai rientri pomeridiani e al pranzo:

“agli studenti che rimangono il pomeriggio è vietato uscire dalla scuola per procurarsi il pranzo, costringendoli quindi a portarsi il pasto da casa”. Specificano.

Al Maurolico invece c’è il bar, ma il problema supponiamo potrebbe valere per altre scuole.

Per quali motivazioni non è possibile uscire per il pasto? “Per timore di contagi – spiega Eliana – noi riteniamo però che basta rispettare le regole sempre, e che il contagio può avvenire ovunque e in ogni situazione, anche all’ingresso o all’uscita da scuola, se non sono rispettati il distanziamento e l’uso delle mascherine”.

“Organizzeremo una protesta con i necessari accorgimenti anti-contagio, – afferma Eliana Puglia – in collaborazione con le ragazze e i ragazzi del Maurolico, e daremo il nostro questionario ai rappresentanti di istituto per rendere note le nostre richieste e le nostre difficoltà”.

“Tenendo conto della complicata situazione pandemica che stiamo affrontando, – conclude – riteniamo necessario un maggiore spirito di collaborazione tra la scuola e le amministrazioni locali e gli studenti, in funzione di un rientro a scuola più sicuro per tutti”.

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