Intervista a Pino Maniaci, assolto dall’accusa di estorsione

di Michele Bruno – La nostra Direttrice Palmira Mancuso ha intervistato l’ex Direttore della rete televisiva Telejato, Pino Maniaci (intevista qui), che era stato accusato di estorsione e diffamazione ai danni di alcuni amministratori locali, assolto dalla prima accusa e condannato invece per la seconda. Il caso viene riassunto qui. Maniaci nonostante il processo non ha smesso di collaborare con la rete che ha contribuito a fondare, e non ha smesso di fare il giornalista.

A conclusione della vicenda giudiziaria sono queste le sensazioni e le riflessioni di Maniaci:

“Questa assoluzione mi ridà serenità personale ma non la dignità perduta. Mi occuperò adesso di molte delle storture che esistono all’interno di un Paese democratico come dovrebbe essere l’Italia. Non si può fare una conferenza stampa al momento delle misure cautelari e infangare pubblicamente delle persone, se poi un tribunale può assolverti o mandarti a casa. L’impatto che ha una conferenza stampa dei magistrati, che in questo Paese sono considerati infallibili, non lo recuperi più. E’ terribile quello che hanno fatto:… Una procura che ha dato la sua verità a tutti i media! Ci sono state anche dirette alla CNN del mio massacro”.

Così spiega quello che gli è accaduto “Io ho pagato la mia inchiesta sulle misure di prevenzione in cui era coinvolta la Saguto. – ndr un magistrato – Lei però, a Caltanissetta, è stata condannata, al contrario di me”.

La nostra Direttrice usa la parola “mascariamento”, quello che la mafia usa come tecnica per distruggere mediaticamente l’immagine di un simbolo dell’antimafia. “Il mascariamento è anche un messaggio per gli altri. – Dice Maniaci – Ammazziamo uno per educarne cento. Io continuerò ad andare contro i poteri forti”.

Etichetta di antimafia che però , afferma Maniaci “non mi è mai piaciuta e non l’ho mai chiesta. Tutti i giornalisti sono antimafia e tutti i siciliani onesti devono esserlo”.

Maniaci rivendica di aver sempre preso le distanze da un certo modo di fare antimafia, oltre che dalla stessa definizione, ed una sua frase riassume il suo pensiero “Forse la lotta alla Mafia non si vuole fare davvero, perché altrimenti tutta l’antimafia che lavoro farebbe?”

Eppure è preoccupato perché “C’è un periodo di stasi della lotta alla mafia, tanti rappresentanti antimafia sono caduti, alcuni è anche bene che lo siano. Adesso però non si riesce a reagire”.

Così invece tratteggia il suo rapporto con l’Ordine dei giornalisti in questi anni di indagini e adesso che sono terminate:

 “L’Ordine dei giornalisti in questi anni è rimasto in attesa della sentenza. Vengo proprio da lì, Pino Maniaci continuerà a fare il giornalista. Ci siamo chiariti con l’Ordine e con il Presidente Francese. Quando in un’intercettazione parlavo di premio del c***o, io non parlavo assolutamente del premio Mario Francese. Qualcuno ha capito questo, ma Giulio ha detto chiaramente che non ha mai creduto che io parlassi così del fratello”.

E invece sul rapporto con gli altri colleghi giornalisti afferma che: “Molti colleghi non aspettavano altro per maciullarmi”.

Infine, tra le tante anticipazioni che Maniaci ci ha rilasciato, quella di una collaborazione “ad un’inchiesta del Canale Nove su Matteo Messina Denaro”.

 

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