Lipari, primo maggio di protesta: “No al coprifuoco!”

di Luana Spanò – Ieri sera dopo le ore 22:00, un gruppo di cittadini eoliani, circa cinquanta persone, ha raggiunto la via principale per protestare contro il coprifuoco. Tutti i partecipanti mantenevano la distanza di sicurezza imposta dalle normative anti Covid – 19 e indossavano le mascherine: “Non se ne può più del coprifuoco alle ore 22:00”. La manifestazione è stata interrotta all’arrivo delle forze dell’ordine. Alle porte dell’inizio della stagione turistica la preoccupazione è incalzante. E in vista del protrarsi della zona arancione in Sicilia,  non si escludono altre proteste dimostrative.

Questa mattina Rosaria Corda, una delle partecipanti alla protesta, in un post ha spiegato le motivazioni: «Alla fine siamo usciti. Alla fine abbiamo trovato la forza di infrangere una regola assurda. Assurda perché fondata sul nulla e assurda perché questo “nulla” rischia di portarci all’esasperazione. Eravamo tutte persone adulte, con bambini, figli e pelosetti. Abbiamo incontrato dei giovani, si sono uniti a noi. Con calma e tranquillità. Con il passaparola abbiamo fatto gruppo. Non pensavamo neanche di poter essere così tanti. Ci siamo ritrovati, abbiamo respirato l’aria di una tiepida notte di maggio. L’abbiamo fatto per noi, l’abbiamo fatto per dimostrare che dopo le ore 21:59 non si “incontra il lupo cattivo”. Lo abbiamo fatto per ritrovare una “normalità sociale” che ci è stata sottratta, per riscoprire l’isola e scambiare due chiacchiere in presenza. Siamo stati fermati e spontaneamente abbiamo reso le nostre generalità. Alla fine, succeda quello che deve succedere, penso che l’aria di stasera ha avuto il sapore e il profumo di una semplice libertà, mai sopita. Grazie ai nostri Carabinieri, che, tra l’altro, hanno pazientemente ascoltato il nostro sfogo. Anche se spero, non me ne vogliano, che siano costretti ad ascoltarne tantissimi altri. Volere è potere. Senza se e senza ma. Alla prossima. Amici che avete camminato con me, grazie di cuore».

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