Nomine inconferibili, Dafne Musolino risponde a Maria Flavia Timbro (Art. 1)

L’Assessore Dafne Musolino risponde a Maria Flavia Timbro e al suo partito Articolo Uno Mdp, che aveva predisposto un’interrogazione parlamentare alla Camera su presunte “nomine inconferibili” realizzate dall’Amministrazione De Luca, tra le quali figuravano anche incarichi affidati allo stesso assessore.

“Respingiamo integralmente le accuse false e le insinuazioni tendenziose formulate dall’on.le Timbro, alla quale invece consigliamo – scrive in una nota l’Assessore Dafne Musolino – di approfondire meglio i temi che intende trattare, a cominciare dalla individuazione degli organi competenti ai quali presentare le annunciate ‘interrogazioni’. Difatti, rammentiamo all’on.le Timbro che gli organi preposti alla valutazione della eventuale violazione delle norme su incompatibilità ed inconferibilità (D. lgs. 39/2013) sono l’ANAC, l’Autorità Giudiziaria Amministrativa e in ultimo la Corte dei Conti nell’ordine in cui li abbiamo elencati. La prima verifica viene compiuta da ANAC su segnalazione del RPCT (responsabile prevenzione corruzione e trasparenza) dell’Ente al quale appartiene l’organo che conferisce l’incarico, di seguito la delibera ANAC può essere sottoposta al vaglio dell’autorità amministrativa e, in ultimo, se si ravvisa un caso di incompatibilità o inconferibilità all’incarico, la stessa ANAC trasmette la segnalazione alla Corte dei Conti.

Non risulta invece alcuna disposizione che individui un potere di esame e valutazione in capo al Ministro, non essendo neppure chiaro quale Ministro sia (o sarà, dato che l’interrogazione deve ancora essere presentata) legittimato a pronunciarsi sul merito. In primis, quindi, consigliamo all’on.le Timbro, ove veramente la stessa fosse convinta delle sue insinuazioni e delle sue false accuse, di fare ricorso agli strumenti che la Legge già le mette a disposizione e non in quanto parlamentare, ma in quanto cittadino dello Stato italiano, come del resto dovrebbe ricordarle la stessa denominazione del suo partito (art. 1 della Costituzione, giusto?). Venendo alla questione di merito, che l’on.le Timbro vorrebbe portare all’attenzione del Ministro, respingiamo il carattere insinuante e dileggiante delle sue accuse, dalle quali traspare chiaramente una disperata volontà offensiva. Affermare, infatti, che le persone che sono state nominate dal Sindaco De Luca per ricoprire il ruolo di Presidente e componenti i Cda delle società partecipate, del Direttore generale, di esperto della Città Metropolitana e, da ultimo, anche di Presidente del Cda della SRR (Società di regolamentazione della gestione rifiuti)  siano ‘dipendenti’ del Sindaco costituisce accusa grave in quanto totalmente falsa.

Se poi si aggiunge che una tale accusa, falsa, proviene da un Avvocato, che esercita la professione forense da numerosi anni, il grado di responsabilità dell’accusatore si aggrava ulteriormente.

Tale responsabilità assume contorni più torbidi se si pensa al fatto che l’on.le Timbro ha ricevuto ed accettato ben tre incarichi professionali dalla Messina Servizi Bene Comune Spa per rappresentare e difendere le ragioni della società partecipata in altrettanti giudizi, di cui uno definito e per il quale ha ricevuto pure il compenso previsto, e gli altri due ancora in corso. Se dovessimo seguire il ragionamento dell’on.le Timbro, infatti, – prosegue l’Assessore – dovremmo concludere che anche lei sia ‘dipendente’ di De Luca, che faccia parte in qualche modo della sua ‘macchina meravigliosa’.

A scanso di equivoci, chiariamo subito che la Messina Servizi ha conferito gli incarichi legali in conformità al principio di rotazione, seguendo l’elenco degli avvocati che hanno fatto richiesta di essere inseriti nell’elenco degli avvocati fiduciari della società. Si tratta di tre affidamenti perfettamente validi e legittimi, per i quali l’on.le Timbro non sembra  avere nulla da ridire (del resto, se così non fosse non li avrebbe accettati…) che tuttavia cozzano con il suo ragionamento e dimostrano che l’Amministrazione De Luca si fonda su tre principi di eguale importanza e valore: 1) il rispetto delle leggi nel conferimento degli incarichi ed in generale in tutti i provvedimenti che costituiscono esercizio  dell’azione amministrativa; 2) il rispetto del principio della trasparenza nelle nomine e negli atti di amministrazione; 3) la verifica del rendimento dei soggetti nominati sulla base di un oggettivo riscontro parametrato sul raggiungimento degli obiettivi fissati dal Sindaco.

Nell’operare le scelte e conferire incarichi fiduciari, il Sindaco Cateno De Luca si è sempre attenuto a questi tre principi. L’Amministrazione De Luca ha innovato e reso efficienti tutti quei servizi essenziali che prima venivano gestiti da società decotte (ATM, MessinAmbiente) o affidati a cooperative (come i servizi sociali) che operavano in un regime di proroga perenne e perpetuavano un eterno precariato, stabilizzando anche i dipendenti che attraverso cooperative erano stati fatti transitare nelle società municipalizzate (AMAM). I risultati ottenuti, e che sono innegabilmente sotto gli occhi di tutti, sono stati raggiunti attraverso l’opera dei rispettivi amministratori (presidenti e componenti del CdA) che in poco più di tre anni hanno saputo valorizzare le risorse ricevute e migliorare i servizi elevandoli ad un livello che era inimmaginabile fino a qualche anno fa.

Allo stesso modo è innegabile che l’incarico di esperto ‘per il monitoraggio delle oo.pp. oggetto di finanziamento e realizzazione di apposita banca dati’ affidato dal Sindaco Metropolitano alla dott.ssa Carlotta Previti, oltre a risultare assolutamente legittimo (v. art. 14 L.R. n. 7/1992)  ha consentito il raggiungimento di risultati di altissimo livello, grazie ai quali la Città Metropolitana di Messina, che era ultima in Italia, ha ricevuto l’attestato di seconda Città Metropolitana d’Italia per capacità di spesa sul Masterplan (v. dati Open riferiti ad aprile 2021). Nel rinviare alle sedi preposte ogni ulteriore approfondimento (sempre ammesso che l’on.le Timbro presenti l’interrogazione) in merito alle nomine conferite dal Sindaco, non posso esimermi dal rilevare che anche la contestazione in ordine alla presunta incompatibilità della mia nomina a Presidente del Cda della S.R.R. Messina Area Metropolitana risulta del tutto infondata e mi pone davanti ad uno sgradevole interrogativo di fondo.

Difatti, le S.R.R. sono state istituite con la Legge Regionale 9/2010  e sono società consortili di cui sono soci i Comuni e la Provincia dell’ATO del territorio di appartenenza. Nel dettaglio, i Comuni rappresentano il 95% del capitale sociale e la Provincia il restante 5%. L’art. 6, comma 4 della L.R. 9/2010 stabilisce inoltre che ‘Gli organi della S.R.R. sono individuati ed eletti fra i soci secondo la disciplina prevista al riguardo per le società stesse dal codice civile. Le relative funzioni sono svolte a titolo gratuito”. Dunque a comporre i CdA delle SRR sono chiamati, per Legge, gli stessi Soci, che sono i Sindaci dei Comuni che compongono l’assemblea dei Soci. Ad esempio: il Presidente della SRR Isole Eolie è Marco Giorgianni Sindaco di Lipari, mentre il Presidente della SRR Messina Provincia è Rosario Sidoti, Sindaco di Montagnareale. Così come, guardando anche ai Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, il Presidente del Cda della SRR Siracusa è Francesco Italia, Sindaco della città di Siracusa, e il Presidente del Cda della SRR Ragusa è l’avv. Giuseppe Cassì, Sindaco della città di Ragusa. La mia designazione a Presidente del CDA della SRR Messina Area Metropolitana quale delegata del Sindaco della Città di Messina, è dunque perfettamente coerente con il dettato normativo, così come lo è la designazione dell’Avv. Paolo Pino, Assessore ai Rifiuti del Comune di Barcellona P.G. a componente del Cda della SRR Messina Area Metropolitana.

Pertanto, nel respingere l’accusa che mi è stata mossa e ribadire che non esiste alcun vincolo o legame di dipendenza tra me ed il Sindaco (e tanto meno con la Fenapi) al quale rispondo direttamente per il mio operato e per i risultati che sono stata in grado di raggiungere in questi tre anni di amministrazione, non mi resta che chiedere all’on.le Timbro di chiarirmi un dubbio, che purtroppo si sta facendo strada nella mia testa da quando ho letto le sue accuse. Difatti, considerato che la disposizione normativa è chiara e che le nomine delle altre SRR confermano pienamente la legittimità dell’operato del Sindaco De Luca, considerato inoltre che stimo l’on.le Timbro come valente professionista del diritto, che opera da numerosi anni e che gode di tanta considerazione da essere stata eletta nel Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina, al quale io stessa appartengo, mi residua lo sgradevole dubbio che l’insinuazione formulata dall’On.le Timbro sulla mia nomina, che costituirebbe la contropartita di  una mia pretesa e falsa ‘dipendenza’ dal Sindaco, sia il frutto di un antico  malumore che possa essere derivato all’onorevole dal fatto che nel mio ruolo di Assessore alle Attività Produttive ed alla Polizia Municipale, in accordo con il Sindaco, mi sono intestata una vera e propria campagna di controlli nelle attività dell’intrattenimento notturno, che erano state lasciate all’anarchia totale. Come ricorderanno in tanti, nell’ambito di questa attività di controllo, gli accertamenti compiuti dalla Polizia Municipale di Messina si sono rivelati determinanti per il provvedimento di sospensione adottato dal Questore di Messina, in prima battuta, e di sequestro giudiziario adottato dalla Magistratura poi, nei confronti del locale “L’Officina” di cui il fratello dell’on.le Timbro era socio. Mi auguro di sbagliarmi chiaramente, e che l’animosità dell’on.le Timbro nei miei confronti non sia dettata da questioni personali, che comunque sono sempre riferibili alla legittima attività che ho svolto nel mio ruolo di Assessore. E tuttavia, se così fosse, residuerebbe sempre il dubbio su come una valente Avvocato possa essere incorso in così evidenti errori di interpretazione della Legge e del perché una parlamentare messinese, peraltro di recentissimo ingresso in Parlamento, piuttosto che dedicarsi a formulare interrogazioni parlamentari per sostenere il territorio messinese e la sua città, invece di presentare disegni di legge per reclamare fondi e risorse economiche per rilanciare il tessuto economico messinese così gravemente segnato dalla crisi sanitaria mondiale del Covid, impieghi il suo tempo per interrogare il Ministro su presunte incompatibilità ed inconferibilità di nomine attribuite a soggetti che, ci sia consentito reclamarlo, sono riusciti in tre anni a invertire la rotta del fallimento che era stata tracciata per il Comune di Messina da quegli stessi soggetti politici che, non a caso, compongono la compagine alla quale appartiene anche l’on.le Timbro”, conclude l’Assessore Musolino.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it