Cannabis, referendum a rischio: 47 comuni diffidati a Messina. Sciopero della fame del comitato promotore

Referendum a rischio se non verrà rispettata la proroga al 31 ottobre per validare le firme già raccolte. E’ la denuncia dei promotori della consultazione popolare per la depenalizzazione dell’uso della cannabis che hanno rivolto un appello al presidente della Repubblica Mattarella per denunciare quella che considerano una vera e propria discriminazione.

A Messina sono 47 i comuni della provincia diffidati perchè non hanno risposto alla richiesta di invio dei certificati di iscrizione alle liste elettorali delle persone che hanno firmato per il referendum cannabis. (Alì, Basicò, Caprileone, Casalvecchio Siculo, Castel di Lucio, Castelmola, Castroreale, Cesarò, Falcone, Forza d’Agrò, Frazzanò, Furci Siculo, Furnari, Gaggi, Graniti, Itala, Leni, Letojanni, Limina, Lipari, Longi, Malfa,Malvagna, Mazzarrà Sant’Andrea, Merì, Militello Rosmarino, Mirto, Mistretta, Mojo Alcantara, Montalbano Elicona, Motta Camastra, Motta d’Affermo, Naso, Novara di Sicilia, Pace del Mela, Pagliara, Piraino, Roccafiorita, S. Marco D’Alunzio, S. Salvatore di Fitalia, S. Teodoro, Sant’Alessio Siculo, Savoca, Scaletta Zanclea, Spadafora, Terme Vigliatore, Venetico).

Dalla mezzanotte di domenica 26 settembre il comitato promotore è in sciopero della fame. A Messina hanno aderito Palmira Mancuso, della Direzione nazionale di Più Europa e membro dell’associazione Luca Coscioni, la messinese Federica Di Cara e Antonio Lo Re, referente del comitato nella provincia tirrenica che terranno una conferenza stampa domani martedì 28 settembre alle 12 in Piazza Unione Europea davanti a Palazzo Zanca per fare il punto della mobilitazione insieme ad altri membri del comitato. Il 28 settembre è stata indetta una mobilitazione nazionale, con un presidio dalle 18 davanti al Governo (e ai Comuni).

Confidiamo nell’intervento del Presidente Mattarella, massimo Garante della Costituzione, perché sia impedita una violazione della volontà di 600.000 cittadine e cittadini che hanno sottoscritto una richiesta di referendum per cancellare alcune norme della legge antidroga 309/90 – dichiara Palmira Mancuso – Non permetteremo alla burocrazia di sabotare questo referendum!“

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