Alessandro Russo chiede la revoca dell’ordinanza di riapertura del mercato delle pulci

di Michele Bruno – Alessandro Russo contesta l’ordinanza sindacale con cui Cateno De Luca aveva riaperto il mercatino delle pulci di Giostra.

E chiede di sottoporre alla Segretaria Generale del Comune un quesito di legittimità, con richiesta di revoca in caso il provvedimento non sia legittimo.

Secondo Alessandro Russo «l’istituzione di mercati nel territorio del Comune è di espressa competenza del Consiglio Comunale e ancor di più lo è la loro disciplina e regolamentazione. Ebbene: nell’Ordinanza Sindacale nr. 281/2021, nella parte di ordine, il Sindaco e l’assessora impongono ai vari potenziali interessati alla partecipazione al mercato delle pulci una serie di obblighi e di requisiti partecipativi che sono di estremo dettaglio e che, lungi dal poter essere previsti per Ordinanza sindacale, sono sicuramente di natura talmente specifica e dettagliata che andrebbero regolamentati con un vero e proprio regolamento di istituzione e disciplina del mercato citato – argomento di sicura competenza del Consiglio Comunale e non di Giunta.

Per Russo non si tratterebbe nemmeno di un vero e proprio mercato, ma di mostre-mercato, così si legge:

«Le motivazioni addotte nella parte motiva della citata Ordinanza Sindacale nr. 281/2021, che ne costituiscono espressamente la ragione giuridica di competenza presunta della Giunta, e segnatamente le delibere nr. 159/2007 di Giunta Municipale e nr. 54/C del 06/07/2005 di Consiglio Comunale. In particolare modo, la delibera 159/2007, che pure, con fortissimi dubbi dello scrivente consigliere circa la competenza di Giunta, istituisce un “mercato delle pulci da tenersi tutte le domeniche dell’anno presso l’area ex Mandalari”, tuttavia senza regolarne il dettaglio di svolgimento; la delibera 54/C del 2005 – che è a sua volta la “ragione giuridica originaria” della citata delibera di Giunta 159/2007 – si limita opportunamente (confermando la competenza in materia del Consiglio comunale) soltanto a istituire “mostre – mercato”, inserendo l’area ex Mandalari tra gli spazi su cui sarebbe stato possibile organizzare simili “mostre-mercato” che non si configurano – tuttavia – come un “mercato” comunale a tutti gli effetti e che, comunque, anche in questo caso non è in alcun modo regolamentata – se non per il generico riferimento al dovuto pagamento dell’occupazione del suolo pubblico. Per entrambe le due delibere, è necessario comprendere se possano costituire presupposto giuridico valido per la decisione assunta con l’Ordinanza Sindacale nr. 281/2021, non essendo previsto altro che la sola individuazione dell’area di svolgimento di una “mostra mercato”».

Esiste poi già una proposta di Consiglio (è questo per Russo ad avere competenza) ed è diversa nel dettaglio dall’ordinanza, come avevamo visto qui.

Russo si chiede quindi «Se, in presenza della presentazione di una proposta di delibera consiliare regolarmente protocollata da quasi una settimana e inerente non solo la istituzione formale ma la dettagliata disciplina di regole e requisiti di utilizzo da parte degli espositori dell’istituendo “mercato dell’usato” possa, peraltro con potere di Ordinanza, essere ritenuto riconosciuto al Sindaco il potere residuale di intervento previsto dall’OREL siciliano in caso di inerzia degli organi competenti (in questo caso, il Consiglio comunale che pure – come detto – ha presentato regolare proposta di deliberazione)».

In conclusione, Russo si chiede ancora «se nell’emanazione dell’Ordinanza nr. 281/2021 sia stato verificato adeguatamente che le condizioni che motivarono l’ordinanza nr. 53 del 03.03.2020 (chiusura urgente e per motivi sanitari e igienici del mercato) siano venuti meno alla data di emissione, posto che nella parte motiva dell’Ordinanza non solo non si fa riferimento all’eventuale cessazione dei motivi di chiusura nel 2020 e che motiverebbero oggi la nuova Ordinanza ma anche a quale tipologia di Ordinanza prevista dal TUEL (D. Lgs. 267/2000) la nr. 281/2021 sia da ascrivere (se sia contingibile e urgente ovvero non lo sia)».

Si chiede cioè se le problematiche di illegalità e irregolarità per cui il mercato era stato chiuso siano ancora irrisolte. 

 

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