Morte di Zamparini, il cordoglio alla famiglia di Musumeci e Miccichè

di Michele Bruno – E’ morto stamane Maurizio Zamparini, imprenditore friulano ma di fatto adottato dai siciliani, in quanto fu l’ex Presidente dell’allora U.S. Palermo (oggi Palermo F.C.), che portò in Serie A conquistando anche la qualificazione alle coppe europee. E’ stato sicuramente uno dei momenti migliori per la storia del club, e per questo i tifosi rosanero e i siciliani amanti del calcio lo ricorderanno per molto tempo.

Arrivato il cordoglio alla famiglia da parte del Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, e del Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.

«Sono rattristato dalla scomparsa di Maurizio Zamparini, il cui nome sarà per sempre legato alla Palermo dei successi e dei primati. Con lui, non solo la squadra rosanero ma la Città tutta e i suoi tifosi, hanno gioito e sognato. Da friulano è diventato siciliano nell’animo e, anche come tale, oggi lo ricordiamo. Alla famiglia, provata recentemente dal più terribile dei lutti, la mia vicinanza e le condoglianze dell’intero governo regionale». Ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

«Esprimo le condoglianze da parte mia e dell’Assemblea regionale siciliana ai familiari dell’ex presidente del Palermo, Maurizio Zamparini. Con lui se ne va un protagonista delle pagine più entusiasmanti della storia del calcio rosanero». Così invece, in una nota, il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.

Oltre al calcio, Zamparini fu a lungo attivo nel campo immobiliare commerciale, immobiliare turistico, residenziale, agricolo ed energetico. Tra il 1986 e il 1987 inizia la sua esperienza con il calcio acquistando il Pordenone prima, in seguito il Venezia.

Nel 2002 rileva da Franco Sensi il pacchetto di maggioranza del club palermitano, allora in Serie B, portato subito in A. Quel club sarà ricordato per aver fatto emergere grandi campioni come Luca Toni, Fabio Grosso, Paulo Dybala ed Edinson Cavani. 

Zamparini resta sicuramente nella memoria degli amanti del calcio anche come il simbolo del Presidente “mangiallenatori”, avendo esonerato ben 66 allenatori nei suoi 32 anni di carriera calcistica, e ben 7 allenatori nella stagione 2016-2015, un record per la Serie A.

 

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