Referendum Montemare, il Comitato per il No sul ricorso al Tar

Il Comitato “No a Montemare” si esprime criticamente sul ricorso indetto dalla controparte, il Comitato promotore “Montemare Comune”, che spera nello spostamento del referendum (qui la notizia) in altra data rispetto a quella del 12 Giugno, coincidente con le Amministrative 2022:

«Accogliamo con sorpresa, ma non troppo sgomento, la notizia che negli scorsi giorni il “Comitato Promotore Montemare Comune” abbia depositato presso il TAR di Catania l’ennesimo ricorso avverso l’indizione del voto il prossimo 12 Giugno (allegato in calce), un ricorso con il quale il Comitato per Montemare attacca l’election day chiedendo lo spostamento del voto su Montemare ed, ancora una volta, parla di attentato alla democrazia e sostiene la “mortificazione di un’istruttoria durata 13 anni”. Il TAR si pronuncerà sulla richiesta di sospensiva del voto referendario il 25 Maggio.

Sorpresi sì, non solo perché sono rari i ricorsi avverso le convocazioni elettorali (momento più alto di espressione democratica), ma perché per l’ennesima volta il Comitato promotore torna a ribadire l’assurdo: non è Democrazia quella in cui tutti i cittadini vanno a votare.

Non ci soffermeremo sulla disamina legale del ricorso, abbiamo già affrontato le argomentazioni legali sostenute dal Comitato promotore in precedenti scritti (ci limitiamo a dire che, ancora una volta, anche in questo ricorso si richiamano a piacimento normative Regionali e Nazionali, dimenticando lo status di Regione a Statuto Speciale e le competenze in materia di enti locali), ma vogliamo smentire una volta per tutte un mantra che i promotori della secessione vanno ribadendo: “Votare insieme amministrative e referendum Montemare causerebbe una distorsione della Democrazia”

NO. L’election day consente, invece, a tutti i cittadini di potersi esprimere su una moltitudine di argomenti con un unica visita al seggio elettorale, consentendo ed incentivando la partecipazione attiva alla vita Democratica.
Sarebbe più corretto e Democratico -per il Comitato promotore- il meccanismo del doppio quorum in cui l’1,5% della popolazione potrebbe decidere per il distacco di 1/3 di Messina? Sarebbe più Democratica la difficoltà di portare al voto più di 110.000 persone (quorum a Messina città), rispetto al portarne 3.500? (quorum nei territori compresi nella secessione). Ma d’altronde il Comitato promotore è lo stesso che, nel 2012, aveva addirittura chiesto che i residenti a Messina non votassero.

NO, non è Democratico continuare ad attaccare la partecipazione, quella partecipazione che è voce dei cittadini, quella partecipazione che è attivismo, quella partecipazione ed espressione Democratica fatta di idee e contenuti, quella partecipazione a cui noi crediamo e che evidentemente cozza con chi voleva mantenere “Montemare” un progetto confinato a qualche villaggio coinvolto, quanto bastava per assicurarsi una poltrona come rendita.

Ad ulteriore testimonianza della malafede di questo ricorso, fatto con l’unico intento di attentare all’espressione della cittadinanza per mera convenienza, nel ricorso medesimo il Comitato promotore scrive che sarebbero anche ben disposti ad accettare un accorpamento con le elezioni Regionali (“e quindi di riconosciuta legittimità dell’accorpamento del referendum ad altre elezioni; il
referendum potrà in tal caso ragionevolmente avvenire in occasione delle elezioni regionali”, pag.15) , insomma, il problema sono le Comunali, il voto dei cittadini e l’incapacità, a quanto pare, da parte del Comitato promotore di convincere le Persone della bontà di un progetto che, per noi, fa acqua da tutte le parti (e lo abbiamo sinora dimostrato a suon di numeri e dati e non già di ricorsi, false promesse ed insulti).

In ultimo, siamo allibiti dagli atteggiamenti tenuti in questi giorni da parte del Comitato promotore: insulti alla stampa (che sarebbe “governata dai poteri occulti”), attacchi a specifiche testate giornalistiche, incitamento all’utilizzo “dei forconi” (dichiarazione fatta da un membro del Comitato durante un evento pubblico) ed attacchi anche al nostro Comitato (anche noi, secondo loro, saremmo guidati dai “poteri forti”, saremmo un Comitato “finto” e senza seguito), ci spiace davvero che, in evidente assenza di argomentazioni, il Comitato promotore si stia riducendo a ciò, un atteggiamento ben distante dalla Democrazia e dal vivere civile.
Ci spiace che il Comitato promotore rifiuti i confronti pubblici ma preferisca invece lanciare invettive, allusioni e falsità senza entrare nel merito, senza fornire contenuti.
Ci spiace constatare che, tra il NO ed il SI non ci sia solamente una differenza di scelta ma anche, purtroppo, di atteggiamento e toni.
Noi, sui contenuti, sul rispetto degli altri, della stampa, della Democrazia, del voto popolare e della Libertà ci siamo e ci saremo sempre poiché sono principi per noi imprescindibili.

Tali avvenimenti non fanno altro che confermare che la scelta di scindere il territorio e lasciare i villaggi della zona Nord in mano ad un Comune non solo insostenibile economicamente ed amministrativamente ma anche guidato da questo tipo di classe “politica” avvelenerebbe e condannerebbe una terra già martoriata, anche per questi motivi sarà fondamentale votare NO il prossimo 12 Giugno, per rinascere tutti insieme».

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