Acqua nei rifiuti covid per aumentare il peso, in tre processati a febbraio

Alterare il peso dei rifiuti da smaltire per incassare più soldi. Così l’impresa “Medieco Servizi srl” avrebbe truffato l’ospedale Papardo di Messina secondo quanto emerso dall’inchiesta coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia e dal sostituto Rosanna Casabona, che nel febbraio del 2021 fece scandalo portando sul banco degli imputati alcuni dipendenti e i vertici dell’azienda.

In due hanno scelto di patteggiare, mentre tre hanno preferito difendersi davanti ai giudici affrontando il processo che inizierà il prossimo febbraio 2023. Questi gli esiti dell’udienza preliminare nella quale il giudice Ornella Pastore ha ratificato la pena a 20 mesi (pena sospesa) a due dipendenti Francesco ed Emanuele Totaro, addetti alla pesatura dei rifiuti ospedalieri prima di caricarli sui mezzi aziendali e portarli in discarica.

Rito ordinario e rinvio a giudizio per Gina Landro, rappresentante legale della società e gli operai Santo Campailla e Massimo Caraci, autisti della ditta che dal 10 febbraio 2023 dovranno difendersi davanti al giudice monocratico del Tribunale di Messina dall’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e per frode nelle pubbliche forniture.

Le indagini sono state condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria che hanno piazzato delle telecamere e hanno registrato gli stratagemmi utilizzati per aumentare il peso.

A volte mettevano dell’acqua dentro i bidoni. Altre volte pesavano anche i pesanti coperchi in metallo, oppure facevano pressione con il piede sulla bilancia. In questo modo l’impresa avrebbe incassato undici mila euro più del dovuto, somma per cui è scatto il sequestro per equivalente. Contestata anche l’irregolarità dello smaltimento: un carico di rifiuti nel 2019 non sarebbe stato tremodistrutto in una discarica a Belpasso, come previsto dall’appalto, ma trasportato chissà dove a bordo di un camion. All’ospedale, invece, dove non si erano accorti di nulla, sarebbe stato consegnato un documento che attestava la regolarità delle operazioni.

L’indagine dei finanzieri è partita dall’espletamento della gara bandita, come capofila, dall’Azienda sanitaria provinciale di Catania. La Medieco ha vinto un ricorso al Tar e dal 2017 smaltisce i rifiuti per il Papardo.

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