Il commiato di Franco De Domenico dal partitismo, non dalla politica: “il mio impegno civico resta”

In un post su facebook l’ormai ex segretario cittadino del PD esprime una certa disillusione sulla realtà politica che lo ha visto protagonista nel partito di Letta e da cui ha ufficialmente preso le distanze.
“Cari tutti, come è noto, non sarò candidato alle elezioni regionali del prossimo 25 settembre, a una settimana dalla mia rinuncia sento il bisogno di condividere con voi le riflessioni di questi giorni.
Prioritariamente voglio iniziare ringraziando amici, colleghi, militanti e tutte quelle persone che in questi anni mi hanno sostenuto. Impegnarmi in politica mi ha consentito di ricevere continuamente l’affetto e il calore di tantissima gente, specie di chi da questa viene spesso trascurato. Gli obiettivi raggiunti sono stati il frutto di un lavoro di squadra, una squadra fatta di persone alle quali sono e sarò sempre grato.
Ho cercato di restituire tutto il bene che ho ricevuto, con passione e dedizione. L’obiettivo principale del mio lavoro è stato tutelare gli interessi dei cittadini della provincia di Messina, ed in particolare delle fasce più deboli, specie durante le fasi acute della pandemia, ma anche affrontare il gap strutturale della nostra regione e quelle situazioni di disagio che non permettono di esprimere a pieno il potenziale di questo territorio.
5 anni fa ho scelto, anche influenzato dalla mia formazione cattolica, di anteporre al mio percorso professionale l’interesse della mia comunità. Una scelta che mi è costata, anche economicamente, ma che rifarei (a differenza di altri, sicuramente, non ho tratto alcun beneficio economico, tutt’altro). Ho provato a mettere le competenze acquisite a servizio della comunità a cui appartengo, sentendo forte il desiderio di ricambiare.
Purtroppo, le energie messe in campo, in un contesto non favorevole, non sono state sufficienti a raggiungere i risultati ai quali aspiravamo. In questo momento storico, viene premiato e ricercato un approccio che valorizza soluzioni semplici a problemi complessi, le parole piuttosto che i fatti, approccio che non sento mio e che non ritengo utile per affrontare le difficili sfide che ci aspettano. Sono stato e resto una espressione civica prestata alla politica, della quale non mi appartengono appieno ritualità e tatticismi che non giovano alla gente ma solo a chi li pratica.
Mi sono avvicinato al mondo della politica, libero di esprimere le mie idee e i miei valori, con l’indipendenza che solo chi non vive aggrappato alla poltrona possiede. Questa libertà mi permette di riprendere le attività che ho interrotto, perché nella vita è necessario dedicarsi a ciò che ci motiva di più, per rispetto delle persone che dipendono dal nostro lavoro e che in noi ripongono la loro fiducia e le loro speranze.
Il mio impegno civico, tuttavia, non verrà meno, mi batterò soprattutto affinché “𝒍’𝒂𝒔𝒄𝒆𝒏𝒔𝒐𝒓𝒆 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒍𝒆 𝒓𝒆𝒔𝒕𝒊 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒇𝒖𝒏𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒏𝒕𝒆” per consentire ai più meritevoli di esprimere i propri talenti, combattendo quei mediocri che cercano di “𝒃𝒍𝒐𝒄𝒄𝒂𝒓𝒍𝒐 𝒂𝒍 𝒑𝒊𝒂𝒏𝒐” per mantenere i loro privilegi, consapevole che tutti noi con le decisioni che ogni giorno prendiamo e con il nostro comportamento, determiniamo il progresso o il decadimento delle nostre comunità.
Come Piero Angela ci ha ricordato nel suo ultimo saluto, è importante che ciascuno di noi faccia la propria parte per questo nostro difficile Paese. E io non intendo venir meno a questo impegno.

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