Lutto nel mondo del rugby messinese per la prematura scomparsa di Saverio Plasmati

Un gigante buono, un dirigente stimato, un amico per molti. E’ diffuso il cordoglio per la prematura scomparsa di Savaerio Plasmati, socio e dirigente e tecnico  del “Messina Rugby”. Il  42 enne messinese si trovava ricoverato da circa un mese.

Sui social l’accorato post della sua squadra, il Messina Rugby 2016 Asd:

“Non ci sono parole. Ancora una volta Saverio ci hai lasciati senza parole. Perché non ci sono parole per descriverti caro Saverio Plasmati! Non ci sono parole Saverio per descrivere il senso di vuoto, di smarrimento, di mancanza, di inadeguatezza di fronte a un destino patrigno e tiranno. Non ci sono parole per descriverti Saverio, immenso nel cuore e nella tua propositiva umiltà. Non ci sono parole per descrivere ciò che facevi per la nostra squadra: C’è un tubo rotto? Saverio! Manca l’allenatore? Saverio! Il dirigente sta male? Saverio! E’ finito il tensoplast? Saverio! Chi riprende oggi la partita? Saverio! Chi apre l’impianto che il comune deve fare un’ispezione? Saverio! Socio, dirigente, allenatore, ma soprattutto amico.
Non ci sono parole, Saverio, per descrivere la tua amicizia silenziosa nelle difficoltà e fragorosa nella gioia, rispettosa nel dolore e spumeggiante nella felicità. Non ci sono parole, Saverio, per descrivere cosa rappresentavi per i tuoi ragazzi: Saverio il fratellone più grande, Saverio il compagno di squadra capitano non giocatore, Saverio l’allenatore, Saverio l’uomo a cui chiedere ciò che è difficile chiedere a chiunque, Saverio l’ultima istanza prima dello sconforto,
Non ci sono parole, Saverio, per descrivere la meticolosità con la quale preparavi un allenamento.
Non ci sono parole, Saverio, per descrivere la tua compagnia in trasferta, il tuo smorzare la tensione, il tuo richiamare l’attenzione, il tuo parlare ai giocatori prima di una partita,
Non ci sono parole, Saverio, per descrivere la tua umiltà, tu che avevi anche vestito la maglia della nazionale under 16 in un torneo internazionale ad Avignone, la tua voglia di crescere e di imparare, tu insieme alla nostra società che hai fondato e visto germogliare e ramificare. Non ci sono parole Saverio, per descrivere la tua bonomia scontata con gli amici e mai scortese neanche con chi colleziona passaggi a vuoto. No Saverio! Non ci sono parole. Ci hai lasciati così come hai vissuto: Poche parole e tanti fatti. Ma, ora, in ogni filo d’erba dello stadio Sciavicco sibilerà il silenzio assordante della tua assenza”.

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