San Fratello, multe salate e chiusura dei bar: protesta degli esercenti

di FraPè – Protesta silenziosa e pacifica quella dei baristi di San Fratello che da qualche mese sono sottoposti a serrati controlli dell’Asp di Messina che hanno sanzionato gli esercenti, rei di non essere in regola con verbali pesantissimi e chiusura dell’esercizio pubblico.

Detto così sembrerebbe tutto regolare: la legge è chiara, chi non la riaspetta va sanzionato. Ma la questione è un po’ più complessa.

Ciò che lamentano i baristi non sono i controlli effettuati dall’Asp, è giusto che ci siano i controlli, ma il fatto che i dipendenti dell’ente messinese non stanno tenendo conto delle licenze rilasciate dall’Asp di Sant’Agata Militello. A quanto pare lo stesso Asp santagatese ha affermato che le licenze in possesso dei baristi di San Fratello sono valide.

L’Asp di Messina dice che le licenze non sono regolari e che ci sono delle mancanze da parte dei baristi. Dove sta la verità? Intanto a pagarne le spese sono i baristi, obbligati proprio da coloro che hanno effettuato il controllo, a chiudere l’esercizio per fare un ulteriore bagno oltre a quelli che la legge prevede: bagno per gli uomini e bagno delle donne solitamente associato a quello per i disabili. Il terzo bagno che sarebbe per i dipendenti è contemplato in una legge europea di 160 pagine, legge che, oltretutto secondo qualche avvocato e tecnico non è chiara.

Ma poi perché far chiudere un bar per fare un bagno se quell’esercizio non ha dipendenti? Perché non dargli il tempo necessario per provvedere ad adempiere alla legge anziché far chiudere un esercizio?

Ciò che salta all’occhio è la mancata collaborazione tra l’Asp di Messina e quella di Sant’Agata. Sembrerebbe quasi un accanimento contro gli esercenti di San Fratello, dato che in nessun altro paese del comprensorio o della provincia si stanno facendo controlli o procedimenti simili seguiti da multe di migliaia di euro.

Usciti da poco dal periodo pandemico i baristi del piccolo centro nebroideo che conta poche migliaia di persone sono costretti a fare i conti ancora una volta con l’economia già mortificata dallo spopolamento del paese colpito dalle frane (l’ultima qualche settimana fa) costringendo circa 50 persone a rimanere fuori dalle proprie abitazioni, la pandemia e ora l’Asp che senza alcun preavviso o dialogo con gli esercenti li sta mettendo davvero alla corda.

Vano l’interessamento del Sindaco Dott. Sidoti che ha telefonato all’Asp di Messina che ha affermato di aver ricevuto un esposto e quindi deve svolgere il proprio dovere.

Qual è la verità?

Per il momento ciò che risulta veritiera è la spada di Damocle che si sta abbattendo sull’economia degli esercenti di San Fratello e sulle loro famiglie. Pensate a chi si è sposato da poco, o chi ha i figli all’università, o chi deve pagare visite mediche particolari o farmaci che non sono prescrivibili, o tantissime altre situazioni…

L’osservanza della legge è importante quanto lo è il saperla applicare con giudizio, senza danneggiare l’altro che non sempre è un delinquente e in questo caso nessuno lo è.

Lunedì gli esercenti si raduneranno per capire come poter risolvere la faccenda delle licenze e come fronteggiare le spese dovute alle sanzioni e agli obblighi che l’Asp di Messina sta decretando.

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