
E’ rivolta sui social. Un coro unanime di sconcerto e critiche sulla nuova campagna di comunicazione #thisismessina con la quale ATM ha “rinnovato” le pensiline del tram, tappezzandole di arancini, pitoni, granite e persino “daiuni”, le interiora in bella vista in un piatto di plastica e un mezzo limone sopra. Nessuno pretendeva da questa amministrazione che si occupasse di restituire dignità agli interveni artistici vandalizzati nel corso degli anni, ma alla opportunità di cambiare stile per un messaggio “più turistico” la scelta è caduta sugli istinti più bassi. Come se a Firenze al posto del David di Michelangelo si sponsorizzasse la fiorentina, dicendo “questa è Firenze”, o un piatto di cacio e pepe come unico motivo per visitare Roma e non certo il Colosseo. I commenti sui social si fanno infuocati: uno su tutti quello del disegnatore Lelio Bonaccorso, che scrive: ” la scelta della Azienda Municipalizzata Trasporti di Messina di sostituire delle opere realizzate da artisti qualificati (che secondo lo stesso Presidente dell’ente sarebbero stati coinvolti), con foto di arancini, focaccia e braciole, non solo è di per se imbarazzante, ma da la misura del rispetto e della considerazione dell’arte stessa, vista solo come mero strumento estetizzante.
_Ora, se si pensa che una bella immagine colorata, farà “innamorare” i turisti, si scambiano gli spazi di una città per le scatole dei sofficini findus. L’ATM ora vende arancini, verrebbe da pensare? E non lo dico con sarcasmo.








