Rapporto AlmaLaurea sull’Ateneo di Messina: il 22% dei laureati proviene da altre regioni

Il rapporto AlmaLaurea 2023 sull’Università di Messina rivela dati interessanti sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati dell’ateneo. Lo studio, condotto su un campione di 3.530 individui, conferma sostanzialmente i risultati dell’indagine precedente. Tra i laureati, circa 2.000 sono provenienti da corsi di laurea triennale, mentre poco più di 1.000 hanno conseguito una laurea magistrale. Il resto ha frequentato corsi di laurea a ciclo unico.

Il rapporto evidenzia un leggero aumento del numero di studenti stranieri che hanno scelto di frequentare l’Università di Messina rispetto al 2022. Questo miglioramento è attribuito al progresso generale della situazione sanitaria, che ha favorito la mobilità e l’interesse per i corsi offerti dall’ateneo. Nonostante la percentuale di studenti stranieri sia inferiore alla media nazionale, rimane significativamente superiore alla media regionale, dimostrando l’attrattività dell’Ateneo di Messina per gli studenti internazionali.

Un dato altrettanto rilevante riguarda la percentuale di laureati provenienti da altre regioni, che si attesta intorno al 22% del totale. Questo dato è in linea con la media nazionale (24%) e superiore alla media regionale. Si registra anche una lieve differenza rispetto all’età media in cui viene conseguito il titolo di laurea. Gli studenti triennali completano gli studi mediamente a 24,6 anni (rispetto ai 24,4 della media nazionale), mentre i laureati magistrali a 28,8 anni (rispetto ai 27,2 della media nazionale). Nonostante la modesta differenza rispetto ai valori di riferimento nazionali, rimane la sfida di ottenere il titolo di studio nel corso degli studi. Solo il 55,7% degli studenti riesce a farlo, rispetto al 62,5% della media nazionale.

Il rapporto evidenzia anche un alto grado di soddisfazione tra i laureati per l’esperienza presso l’Università di Messina, con il 91,3% che si dichiara soddisfatto. Circa il 73% dei laureati afferma di volersi iscrivere nuovamente all’ateneo peloritano. Questi dati confermano l’efficacia delle azioni intraprese dall’amministrazione accademica e l’aumento della percentuale di soddisfazione riguardante la qualità delle aule e delle strutture disponibili.

Per quanto riguarda la condizione occupazionale, il rapporto sottolinea che i laureati triennali presentano un tasso di occupazione sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, pari al 62,9% dopo un anno dal conseguimento del titolo. La percentuale di coloro che hanno iniziato a lavorare immediatamente dopo la laurea si attesta al 71%, mentre dopo cinque anni quasi l’80% dei laureati ha un’occupazione. La retribuzione media mensile si mantiene sostanzialmente in linea con la media nazionale, con circa 1.330 euro. Inoltre, il 76% dei laureati ritiene che la laurea sia un titolo fondamentale per l’ingresso nel mercato del lavoro, superando di circa 7 punti la media nazionale.

Il rapporto AlmaLaurea 2023 offre uno sguardo dettagliato sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati dell’Università di Messina, confermando i risultati dell’anno precedente e premiando gli sforzi compiuti dagli organi accademici. Tuttavia, rappresenta anche uno stimolo per continuare a migliorare la qualità dei servizi offerti e ad adeguare i percorsi di studio alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro, garantendo ai laureati messinesi le competenze necessarie per essere competitivi a livello nazionale.

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