la mappa dei clan mafiosi a Messina e provincia nel rapporto semestrale della DIA

La Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ieri ha pubblicato un rapporto che mette in luce la presenza e le attività dei gruppi criminali nella zona di Messina e provincia nel secondo semestre del 2022. Il rapporto evidenzia diverse criticità e segnala l’operatività di vari sodalizi, tra cui i Tortoriciani, i Batanesi, i Brontesi e la famiglia di Mistretta.

Tortoriciani e Batanesi: L’Illecito Accaparramento dei Finanziamenti Pubblici

Nella zona Nebroidea, i gruppi dei Tortoriciani e dei Batanesi continuano a dimostrare un forte interesse nell’accaparramento illecito dei finanziamenti pubblici destinati allo sviluppo agropastorale. Questo interesse è stato confermato da una sentenza di condanna emessa il 31 ottobre 2022 nell’ambito del procedimento “Nebrodi”. La sentenza ha indicato il clan dei Batanesi come il principale attore nella zona di Tortorici. Nonostante le indagini abbiano indebolito questi gruppi, essi continuano a permeare anche altri settori, come dimostrato da un’operazione dei Carabinieri di Messina che ha svelato un traffico di stupefacenti.

La Fascia Jonica e l’Influenza delle Organizzazioni Mafiose Etnee

La fascia jonica della provincia di Messina rimane un’area d’influenza per le organizzazioni mafiose etnee, soprattutto nel traffico di droga e nel riciclaggio di capitali provenienti da attività turistiche. Le operazioni “Pitagora” e “Tuppetturu” hanno messo in luce l’esistenza di sodalizi criminali attivi nella zona e la loro collaborazione con organizzazioni calabresi.

I Sodalizi Criminali nel Capoluogo Peloritano

Nel capoluogo peloritano opererebbe una “cellula” di cosa nostra catanese, riconducibile ai
ROMEO-SANTAPAOLA, sovraordinata ai gruppi autoctoni, la cui operatività sembrerebbe
caratterizzata dalla divisione dei quartieri con una sola eccezione registrata nel rione “Giostra”  connotato da una presenza criminale in continua evoluzione, sarebbe storicamente appannaggio del clan GALLI-TIBIA solitamente dedito all’organizzazione di corse clandestine di cavalli, al narcotraffico in collaborazione con consorterie catanesi e calabresi, alle scommesse illegali, nonché alla gestione di attività commerciali.

La zona centrale del capoluogo, invece, rimarrebbe appannaggio di diverse entità criminali. Più precisamente, nel quartiere “Provinciale” operano gruppi “…stanziati in diverse parti centrali della città che cooperano tra loro, invece di fronteggiarsi, secondo un patto tacito di pace reciproca.  Gli esiti dell’operazione “Provinciale” avrebbero, infatti, documentato forme di collaborazione tra tre distinti gruppi criminali per la spartizione dei proventi derivanti dal traffico di droga, dalle estorsioni e dal controllo delle attività economiche. L’indiscussa egemonia del clan LO DUCA, sarebbe stata affiancata dall’operatività di una consorteria attiva nel rione “Maregrosso” e di un’altra operante nella zona denominata “Fondo Pugliatti”.

Nel versante sud del capoluogo e, in particolare, nel quartiere “Santa Lucia sopra Contesse”, si conferma l’operatività del clan SPARTÀ in grado di interagire, come emerso da recenti attività investigative, con sodalizi calabresi soprattutto nel settore del traffico di stupefacenti.

Il rione “Gravitelli” sarebbe appannaggio del clan MANCUSO che, nel semestre in esame, si sarebbe interessato anche della gestione illecita dei rifiuti.

Nel quartiere “Camaro-Bisconte”, in cui si sono registrati nel tempo diversi fatti di sangue, notevolmente ridimensionata risulterebbe l’operatività del clan VENTURA-FERRANTE già indebolito dagli esiti dell’indagine “Matassa”2 eseguita nel 2016 con l’arresto dei rispettivi capi.

Nel rione “Mangialupi” risulterebbe attivo l’omonimo clan rappresentato dalle ormai storiche famiglie (Aspri, Trovato, Trischitta e Cutè) dedito al traffico di stupefacenti, alle scommesse clandestine e al gioco d’azzardo.

 

Attività Criminale Comune e Infiltrazione nell’Economia Legale

Oltre alle attività dei gruppi mafiosi, il rapporto mette in luce anche la presenza di forme di criminalità comune che cercano di infiltrarsi nella Pubblica Amministrazione e nell’economia legale. Questi gruppi possono interagire con professionisti e imprenditori per perseguire i propri interessi criminali.

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