Immigrazione clandestina: arrestato l’evaso di Barcellona PG, sgominata banda di tunisini

I Carabinieri della Compagnia di Patti, con il supporto dei militari dei reparti del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, hanno arrestato cinque cittadini tunisini, di età compresa tra i 25 e i 42 anni, accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dalla disponibilità di armi. Tra loro anche il 31enne tunisino evaso il 9 marzo 2025 dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, individuato con il ruolo di scafista.

L’operazione, condotta tra Patti e Castelvetrano la scorsa settimana, è scaturita dall’emissione di un decreto di fermo di indiziato di delitto da parte della Procura Distrettuale di Messina, motivato dal pericolo di fuga e dalla gravità degli indizi raccolti. I provvedimenti sono stati poi convalidati dalle autorità giudiziarie di Patti e Marsala, con successiva emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Messina e delegate ai Carabinieri di Patti, hanno permesso di documentare l’esistenza di una stabile organizzazione criminale dedita al traffico di migranti. Il gruppo, in cambio di denaro, organizzava traversate via mare a bordo di gommoni dalla Tunisia alle coste siciliane.

L’ultimo episodio risale alla notte del 12 giugno, quando gli indagati avrebbero trasportato illegalmente circa 20 migranti, tra cui due donne e cinque minori, dalla Tunisia al litorale trapanese. Subito dopo lo sbarco, i migranti sono stati individuati e soccorsi dai Carabinieri delle Compagnie di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo, in coordinamento con i colleghi di Patti, e trasferiti presso il CPR di Trapani per i controlli sanitari e le procedure di identificazione.

Tra i cinque arrestati figura anche il 31enne tunisino evaso lo scorso marzo dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, che aveva assunto il ruolo di scafista nell’organizzazione. L’indagine ha inoltre permesso di ricostruire la struttura interna del gruppo e la ripartizione dei ruoli, confermando la disponibilità di armi da parte degli indagati.

I fatti saranno ora sottoposti al vaglio del giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Messina, competente per territorio. L’operazione rappresenta un duro colpo alle organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani nel territorio siciliano.

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