Primo caso di West Nile a Messina: ricoverata una donna di 74 anni all’Ospedale Papardo

Messina registra il primo caso di infezione da virus West Nile, una patologia trasmessa principalmente dalle zanzare e potenzialmente molto pericolosa per la salute, soprattutto nelle persone anziane o con condizioni di salute pregresse. La paziente, una donna di 74 anni, è stata ricoverata in condizioni serie presso l’Ospedale Papardo.

Il contagio è stato confermato dagli esami diagnostici eseguiti all’interno della struttura sanitaria, che ha subito diramato un comunicato ufficiale per informare la cittadinanza sulle misure da adottare e per rassicurare sulle attività di sorveglianza sanitaria attivate.

Nel comunicato dell’Ospedale Papardo, reso pubblico sui principali media, si sottolinea come sia fondamentale adottare comportamenti cautelativi per evitare la proliferazione delle zanzare vettori del virus, tra cui la rimozione di acqua stagnante e l’uso di repellenti. L’ospedale ha inoltre annunciato un rafforzamento del monitoraggio epidemiologico sul territorio per prevenire nuovi casi e garantire un intervento tempestivo.

Il caso di Messina si inserisce in un contesto più ampio di attenzione nazionale verso il virus West Nile, che è ormai endemico in alcune regioni italiane, particolarmente nel periodo estivo quando l’attività delle zanzare è massima.

Le autorità sanitarie invitano la popolazione a prestare attenzione ai sintomi influenzali persistenti e a consultare un medico in caso di sospetto di infezione, ricordando che nella maggior parte dei casi il virus provoca sintomi lievi, ma in alcuni può portare a complicazioni neurologiche gravi.

L’Ospedale Papardo continua a seguire il caso della paziente con la massima attenzione, garantendo le cure necessarie e assicurando la massima trasparenza attraverso aggiornamenti periodici.

Ecco il comunicato dell’ospedale Papardo:

L’approccio multidisciplinare nel trattamento dei pazienti che afferiscono all’Ospedale Papardo ha consentito l’individuazione del virus West Nile e il conseguente trattamento terapeutico nei tempi utili. Il West Nile è un virus che provoca una malattia denominata: la Febbre del Nilo Occidentale, trasmessa all’uomo principalmente attraverso la puntura di zanzare infette. Sebbene l’infezione sia spesso asintomatica o si manifesti come una sindrome influenzale, in casi più rari e in persone anziane e/o affette da altre patologie, può portare a gravi complicanze neurologiche come meningite o meningo-encefalite. Dopo 6 giorni di febbre al proprio domicilio, il paziente arriva al Pronto Soccorso segnalando febbre, emicrania e rigidità nucale, sintomi che a primo impatto fanno ipotizzare un’encefalite, tuttavia successivamente il paziente viene esaminato dal dr. A. Albanese, Direttore U.O.C. Malattie Infettive, il quale dopo varie indagini, eseguite anche grazie agli esami di laboratorio effettuati nell’ UOC di Patologia Clinica, diretta dal dr. Falliti Giuseppe, giunge alla diagnosi di West Nile mettendo subito il paziente in terapia farmacologica in zona di isolamento e attivando tutte le procedure previste dalle direttive ministeriali in materia.

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