
Nella Commissione del Consiglio Comunale denominata “Ponte” è stata analizzata una proposta tecnico-progettuale che rientrerebbe fra quelle opere connesse e complementari, necessarie e indispensabili per poter realizzare tutto il sistema infrastrutturale del Ponte sullo Stretto.
L’ipotesi nasce correlata alla richiesta di modifica del percorso ferroviario, che dovrebbe passare in un’area della zona di Contesse. Tuttavia, secondo il gruppo Rispetto Messina, il rimedio proposto peggiorerebbe il danno paventato, in quanto si tratterebbe di spostare la linea ferroviaria in pieno centro città, prevedendo anche una “stazione sotterranea” in una zona nevralgica del centro stesso.
L’ipotesi progettuale, che dovrà ancora essere vagliata dalla Commissione consiliare, prevede la realizzazione di una linea ferroviaria e di una stazione nel sottosuolo divia Tommaso Cannizzaro e delle aree adiacenti. Si tratta di una delle vie principali della città, su cui insistono il Palazzo di Giustizia e gli edifici dell’Università degli Studi, decine di esercizi commerciali, strutture alberghiere, istituti religiosi, chiese e che è adiacente a piazza Cairoli.
Ciò che il gruppo definisce “singolare e assurdo” è la mancata considerazione che via Tommaso Cannizzaro, così come tanti altri assi viari cittadini, è stata realizzata come copertura di torrenti e fiumare. In particolare, questa via è costruita sulla copertura del torrente Portalegni, storicamente utilizzato per trasportare il legname dei Peloritani fino alla foce e all’area portuale commerciale dell’epoca.
Il progetto richiederebbe quindi lavori complessi per costruire gallerie e la linea ferroviaria a più binari in un sottosuolo in larga parte vuoto, includendo una stazione ferroviaria sotterranea molto vicina alla Stazione Centrale. Questa zona sotterranea di via Tommaso Cannizzaro è attraversata dalla linea del tram di superficie, attualmente sospeso per un periodo non chiarito, nell’indifferenza generale.
Il gruppo Rispetto Messina sottolinea come sarebbe inconcepibile che, per salvare un’area cittadina limitata dall’impatto pesante, si possa pensare di “devastare” una zona densamente abitata, rendendola invivibile per lungo tempo. Questa zona dovrebbe tollerare un’intensificazione del traffico con mezzi pesanti per il trasporto dei materiali necessari agli scavi e alla costruzione, con un conseguente pesantissimo impatto ambientale in pieno centro città.
Infine, il gruppo chiede esplicitamente di conoscere il parere del Sindaco di Messina, Basile, e della sua Amministrazione su questa ipotesi, definita del tutto astratta rispetto all’assetto geomorfologico e al dissesto idrogeologico che più volte ha colpito duramente la città.








