PENSIERI RACCOLTI, TRASCINATI DAL DEMONIO DEL FANGO

 

I pensieri sparsi ora si sono bloccati e raccolti dentro l’anima. C’è voluto l’ennesimo schiaffo della natura per riunificare e seppellire tutte le sensazioni che gli accadimenti quotidiani ci procurano. Cosi’ anche le parole si bloccano, le insoddisfazioni sociali perdono peso, le crisi di identita’ di cittadini traditi dalla propria ”citta’” vanno a farsi fottere.

Tutto si ferma. Azioni, reazioni ,dolori ed emozioni trascinati dal demonio del fango.

Fiumi di fango che si portato dietro cose, case e vite umane.

Cosi’ tutto si è fermato nell’inferno di Barcellona P.G., Saponara, Milazzo e zone limitrofe. Un ragazzino, un ragazzo e un padre di famiglia saranno testimoni eterni di un disastro che definire annunciato è cosa ripetitiva e populista. Penso che le decisioni della natura siano tutte previste ma non prevedibili con certezza.

Non penso che possa esistere un principio di difesa assoluto da applicare alle incazzature naturali. Non è difficile costruirci attorno una letteratura fatta di rabbia e indignazione verso uomini e istituzioni. Ma il buonsenso vuole che ,pur condividendo il saccheggio umano dei territori, sta troppo sopra gli esseri umani l’individuazione del tempo ,dei luoghi e delle persone destinate a soccombere sotto la mannaia di una condanna soprannaturale, senza difesa preventiva

E capita in questi casi che gli uomini diventino piu’ grandi o piu’piccoli del solito.

Si evidenziano cosi’ le grandi persone che moltiplicano le forze verso un viaggio di solidarieta’ dentro la disperazione col desiderio di restituire alla luce della terra cose e persone sepolte da macerie, detriti, fango e sempre fango.

Accanto ai grandi ci sono poi i piccoli, troppo piccoli uomini che combattono una loro personale battaglia contro i media, contro il nord o il sud, contro governanti insensibili ed incapaci. Potrebbero sembrare anche legittimi gli sfoghi e le critiche verso disparita’ di attenzione verso i territori devastati ma sono sbagliati i tempi e le formule.

Nei giorni del dolore e della disfatta non è umano azionare le strumentalizzazioni sui temi epocali quali il razzismo, le divisioni fra nord e sud, la dissennata composizione dei palinsesti televisivi o il minutaggio dedicato dai telegiornali nazionali alle tragedie umane. Per tutto c’è un tempo e un modo di partecipazione.

L’unico modo per rendersi utili è la partecipazione attiva e silenziosa e rinviare i cattivi pensieri ad altre occasioni e in altri tempi. (CICCIO MANZO)

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