TRISCELE, PREDA DI UN POTERE POLITICO MALAVITOSO IMPUNITO

 

Si è consumato un omicidio. I lavoratori dell’ex stabilimento Birra Messina, poi Triscele, da oggi, 23 gennaio 2013, sono stati licenziati e la società messa in liquidazione. Si conclude, nel peggiore dei modi, una lunga agonia. Dopo mesi di inattività, frutto delle bugie della famiglia Faranda e dei soci occulti che non hanno voluto presentare uno straccio di piano industriale, adesso lo stabilimento si potrà demolire per fare posto all’ennesima speculazione edilizia. Negli ultimi giorni Francantonio Genovese prima e Crocetta dopo avevano promesso di tutto e di più.

Andrà così dispersa una risorsa professionale di primo piano e una produzione storica conosciuta in tutta Italia come Birra Messina. L’errore principale, conseguenza di ingenuità, generosità e cattivi consigli, è stato il sostegno che i lavoratori hanno dato alla richiesta di cambio di destinazione d’uso del terreno su cui sorge lo stabilimento. Anche alla luce dell’ipotesi, venuta fuori in ritardo, di richiedere il vincolo di quell’area.

Di fatto i lavoratori e le loro famiglie sono stati abbandonati al loro destino, privi di una seria tutela giudiziaria, sindacale e istituzionale. Oltre che vilipesi dalla politica e dalle pubbliche amministrazioni. Messina è sempre più preda inerme di un potere politico malavitoso che prospera sul bisogno e sulle debolezze di un ceto sociale allo sbando. All’orizzonte, purtroppo, si scorge solo tanta ipocrisia e molto cinismo. A tutti i livelli. (SARO VISICARO)

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