RINVIATO A GIUDIZIO IL PG CASSATA, SAREBBE L’AUTORE DEL DOSSIER ANONIMO SUL PROF PARMALIANA

 

Il dossier anonimo contro il professore Adolfo Parmaliana, morto suicida il 2 ottobre del 2008, sarebbe stato scritto dal  procuratore generale di Messina, Franco Cassata, da oggi imputato per diffamazione pluriaggravata. Il provvedimento è stato emesso dalla procura di Reggio Calabria che ha rinviato a giudizio Cassata, quale autore delle 30 pagine che, alcuni mesi dopo il gesto estremo di Parmaliana, vennero spedite allo scopo di screditare la figura del professore.

L’ex ordinario di chimica, infatti, aveva lasciato una lettera, dove aveva scritto che la magistratura barcellonese e messinese avrebbe voluto metterlo alla gogna. Una denuncia verso lo stesso Cassata, di cui Parmaliana aveva parlato anche davanti al Csm, denunciando  un sistema di potere che avrebbe il suo epicentro a Barcellona Pozzo di Gotto e nel circolo ‘Corda Frates’, di cui lo stesso procuratore generale è stato presidente.

Franco Cassata è formalmente imputato per “diffamazione con l’aggravante dei motivi abietti di vendetta”. Secondo i magistrati reggini, infatti, Cassata avrebbe agito per vendicarsi delle  denunce che allo stesso Parmaliana  costarono un rinvio a giudizio per diffamazione, che in molti considerano il motivo dello sconforto che lo portò al gesto estremo.

Non si sono fatti attendere i commenti del senatore PD Beppe Lumia e dell’europarlamentare Sonia Alfano, che da anni sono stati impegnati a portare avanti le denunce di Parmaliana.

“Con il rinvio a giudizio del procuratore Franco Cassata finalmente un po’ di luce comincia a svelare la verità sulle battaglie portate avanti da Adolfo Parmaliana”, ha dichiarato Lumia, componente della Commissione antimafia.
“Parmaliana – aggiunge Lumia – aveva denunciato un sistema compromesso che inquinava il mondo delle istituzioni, della politica, dell’economia e della società del territorio messinese. Un sistema che lo ha spinto a togliersi la vita sotto la pressione della calunnia e della diffamazione. Ricordo il disgusto che provai quando ricevetti quel dossier anonimo col quale si voleva screditare l’immagine e la reputazione del professore Parmaliana”.

“Sulla figura di Cassata – conclude l’esponente antimafia del Pd – ho più volte presentato interrogazioni documentate e circostanziate, che attendono ancora risposte. Apprezzo il rigore e la serenità con cui la Procura antimafia di Reggio Calabria sta affrontando la vicenda e mi auguro che al più presto si possa arrivare alla verità e fare giustizia”.

“Il processo a carico del procuratore generale di Messina Antonio Franco Cassata per la diffamazione pluriaggravata ai danni di Parmaliana, commessa con un dossier anonimo, secondo il canone dei peggiori corvi siciliani, è una notizia che descrive bene lo squallore indecente del sistema di potere barcellonese. Adolfo Parmaliana, già martire della malagiustizia del distretto messinese, è stato perseguitato perfino da morto: uno scenario di apocalittico putridume morale che imporrebbe al Csm e all’Anm l’immediato allontanamento di Cassata dal suo ruolo, oltre che la sua espulsione per indegnità dalla magistratura associata”.

Così in una nota l’europarlamentare Sonia Alfano commenta il decreto di citazione a giudizio emesso dalla procura di Reggio Calabria nei confronti dell’alto magistrato Antonio Franco Cassata, attuale procuratore generale presso la Corte d’Appello di Messina, già indagato per concorso in associazione mafiosa.

“Il sistema criminale barcellonese è ormai in crisi – prosegue – e crollerà quanto prima, trascinato nel fango dagli sciacalli che hanno tentato di difendere le proprie malefatte attraverso infami documenti anonimi la cui paternità era in realtà evidente. Col rinvio a giudizio di Cassata inoltre viene dato riconoscimento ancora una volta alla mai abbastanza rimpianta integrità morale di Adolfo Parmaliana e alle sue coraggiose battaglie. Ci auguriamo – conclude Alfano – che finalmente venga fatta giustizia, affinché la memoria di Adolfo non sia mai più infangata da infedeli rappresentanti delle istituzioni”.

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