Londra, fine secolo diciannovesimo. Fino a questo momento il crimine aveva un avversario temibilissimo, la mente più brillante e fine in circolazione: Sherlock Holmes. Ma quando l’erede al trono d’Austria viene trovato morto, apparentemente suicida, Sherlock capisce che qualcosa non quadra. Un criminale di intelligenza e astuzia pari a quella del nostro detective preferito, ma assolutamente senza scrupoli e privo del benché minimo barlume di coscienza, fa la sua comparsa: il Dottor Moriarty.
Qual è il suo diabolico piano? Riusciranno Sherlock Holmes e il dottor Watson a capire e fermare il pericolosissimo genio del crimine che sembra essere sempre un passo avanti a loro?
Venerdì 16 dicembre al cinema Iris avrete la possibilità di andare letteralmente indietro nel tempo per girare mezza Europa accanto alla coppia più affascinante del momento: Robert Downey Jr. e Jude Law.
Assieme ai Reborn Cosplay, che avete imparato a conoscere recentemente (no? Come no? Andatevi a vedere subito i 5 minuti con i Reborn Cosplay!!), il cinema si vestirà di vittoriano per potervi far calare meglio nelle atmosfere londinesi un po’ steampunk dell’attesissimo film di Guy Ritchie: Sherlock Holmes 2: Gioco di Ombre.
Per cui usate la fantasia, mettete assieme tutto ciò che di vagamente vittoriano e/o steampunk trovate, e venite vestiti a tema: l’abito migliore (non necessariamente il più bello, di sicuro il più originale) vincerà una tessera valida per 10 ingressi al cinema.
Gli orari degli spettacoli saranno: 18.00, 20.30, 23.00. Avete già da adesso la possibilità di acquistare i biglietti, scegliendo il posto che preferite, sia online che direttamente alla cassa del cinema. Venendo un po’ prima del canonico inizio degli spettacoli avrete la possibilità di farvi fotografare, di conoscere i ragazzi che animano i nostri eventi in costume e magari scoprire che persino dietro casa ci può essere un po’ di sana follia, quel tanto che basta per indossare un costume e divertirsi insieme.
Venite armati, chi ha sottovalutato il dottor Moriarty non è vissuto abbastanza per raccontarlo. (UMPA)
