INCONTRO CON L’AUTORE DI PILIPINTO’, “L’ANTI CAMILLERI” (VIDEO)

 

«Senza cominciare, iniziamo a conoscerci» . Rompe così il ghiaccio Carlo Barbieri, scrittore palermitano che ieri ospite dell’Associazione Puerto de Buenos Aires ha presentato la sua raccolta Pilipintò. Racconti da bagno per siciliani e non (Casa Editrice Zeroundici, pp. 126, € 13,00).

A fare gli onori di casa Sergio Calderone che introduce il pubblico, presente nella Sala del Tango in via Castellamare,  al mondo del bookcrossing,  termine inglese che indica la pratica di diffondere i libri “abbandonandoli” nei più svariati luoghi affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altre persone.

Come ha scritto il New York Times,If you love your books, let them go.

Insomma un gesto che indica amore verso i libri, verso la cultura, e che rientra tra le attività dell’Associazione Puerto de Buenos Aires, che ha chiamato proprio Bookcrossing Messina il suo salotto letterario dove poter scambiare opinioni, esperienze ed emozioni su libri e autori.

 

Carlo Barbieri non nasce scrittore, ma chimico e uomo di marketing, mestiere questo che lo ha portato a viaggiare molto all’estero, e quindi a vivere esperienze diverse da cui certamente ha tratto ispirazione.

La seconda vita di Barbieri comincia con la stesura di Pilipintò. Racconti da bagno per siciliani e non, libro che in pochissimi mesi ha venduto 5.000 copie e si trova già alla sua seconda ristampa.

Perchè racconti da bagno? Perchè il bagno rappresenta un luogo estremamente intimo in cui ognuno di noi riesce ad estranearsi dal mondo che lo circonda.

L’intento dell’autore è quello di giocare e scherzare con il lettore, a partire dall’ironica copertina per prosegire attraverso i racconti che per il 90% finiscono a sorpresa, con una conclusione diversa da quella che il lettore si era immaginato.

All’interno di questa raccolta troviamo un piccolo giallo, con  il quale Barbieri ci presenta il “suo” commissario, il commissario Mancuso.

E divertente è l’aneddoto che lo stesso scrittore racconta all’attento pubblico. Infatti dopo aver pubblicato la sua raccolta, Barbieri scoprì che a Palermo, e precisamente al commissariato di Punta Raisi,esisteva veramente un commissario di polizia che si chiamava Mancuso. I due si sono poi incontrati ed il commissario dopo aver letto Pilipintò ha detto a Barbieri «Mi piaccio» e gli ha offerto un caffè.

La domanda che scherzosamente Barbieri ha posto al pubblico è stata : Secondo voi, Montalbano ha mai offerto un caffè a Camilleri?

Con ironia l’autore racconta il legame tra lui e Camilleri, legame di cui quest’ultimo non si è mai accorto.

In uno dei romanzi di Montalbano si legge che un personaggio era stato ucciso probabilmente dal gas di una bombola.

Dall’alto della suo mestiere, il chimico,  Barbieri scrisse a Camilleri, dicendogli che è impossibile che il gas di una  bombola possa uccidere. Lo scrittore empedoclino non rispose mai al suo collega, ma quando   venne trasmesso il film tratto da quel romanzo, uno dei protagonisti, l’Ispettore Fazio, sul luogo del delitto disse a Montalbano che probabilmente l’uomo era stato ucciso dal gas di una bombola, allora Montalbano rispose : «Lo sanno anche gli stupidi che il gas in bombola non uccide!»

Come si può capire, l’incontro con Carlo Barbieri oltre che interessante è stato anche divertente, così come lo è il suo Pilipintò, una delle novità più interessanti nel panorama editoriale siciliano di quest’anno, che proprio dei siciliani racconta pregi e difetti.(SERENA INTELISANO)

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