CHRISTIAN DE SICA E L’ANTICINEPANETTONE (FAVOLA DI NATALE)

 

C’era una volta, miei piccoli amici, Christian De Sica. “Non è possibile!” diranno i più grandi di voi “Christian De Sica non è mai esistito, ne parlano soltanto per impaurirti e farti andare a letto presto!”. E ancora “Christian è una bufala inventata dai genitori crucchi!”.

Oh-oh-oh calma, bambini, calma: Christian De Sica è esistito veramente, l’ho visto con i miei occhi, davvero, come è vero che questa sera siamo riuniti attorno a questo focolare.

Ma ecco come andarono le cose: ogni anno, il Christian De Sica, si preparava per il Natale.

Un ritocco extra di botulino, nel sacco sorprese, scorregge, cacca e culi di persone e/o animali, cotillon e mille fantasticherie. Non sapevi mai cosa c’era dentro, ogni anno pensava e ripensava ingegnandosi per far sì che i suoi piccoli seguaci non cadessero mai nella noia o, peggio, nell’insofferenza. Un tempo ficcava nel suo sacco gioioso anche Boldi, ma poi Boldi divenne pesante da portarsi in giro, e lui, Christian, questo non lo voleva assolutamente: con lui le persone non dovevano stancarsi mai. La notte della vigilia, quella più importante, si vestiva indossando la sua raffinata giacchetta bianca da imprenditore milanese e guidando un’enorme slitta paillettata, trainata da una mandria di procaci e siliconiche creature fatate, Christian de Sica galoppava nel cielo gridando “Oh-oh-oh www.vattelapijànderculo.com!” (era un bambinone che amava anche le barzellette sulle mutande).

Ma la gente,  che è sempre stata ingrata e cattiva verso chi si faceva in quattro donandogli tutto sé stesso, si spaccò in due: da una parte i sostenitori della tradizione Christianesca, dall’altra un manipolo di soggetti balordi, aizzata da libri e terribile cinema di qualità,  che all’urlo di “Il cinepanettone fa schifo!” dette luogo alla nascita di un temibile evento: L’ANTICINEPANETTONE.

La Multisala Iris, mossa da un perverso senso del divertimento, promosse, come anticinepanettone, un film: THE ARTIST.

“The Artist? Ma che film è? Un film muto? Ma come si capiranno le battute sui culi e sulle tette?” si domandava nervosamente Christian. Poi l’amara notizia: il film non solo era in bianco e nero, non solo era incomprensibilmente muto, ma era una storia sull’arte e sull’amore, fatto con arte e amore, un film che parlava al cuore con la poesia delle immagini e del sogno! Una storia che aveva tolto tutto ciò che potesse essere di troppo per far tornare la gente alla semplicità profonda ed efficace di quei sentimenti più spontanei nascosti nelle profondità di ognuno di loro.

Christian De Sica pianse e si disperò, appellandosi all’umanità di quanti sostavano di fronte all’ingresso della sala cinematografica. Disse che lui voleva salvarci da tutto questo, voleva solo che noi non soffrissimo pensando troppo, non voleva la nostra rovina e aveva un mutuo da pagare e il botox e poi “Il Natale passatelo con me, sennò ‘ndò annate?”

“Noi a vedere the artist” fu la risposta dura della gente “e tu…a Cortina!”

La leggenda narra che Christian De Sica poco a poco scomparve, perchè scomparvero quanti credevano in lui e nella sua brilluccicante farsa natalizia, mentre la Multisala Iris proiettò il film a partire dal giorno 21 dicembre, alle ore 20.30 ed alle 23.00 e visse per sempre felice e contenta. (ROSALIA RADOSTI)

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