INCIDENTE SUL LAVORO:OPERAIO DI MESSINAMBIENTE “RESTA APPESO” AL BRACCIO MECCANICO, INSORGONO I SINDACATI “MEZZI OBSOLETI”

 

Tragedia sfiorata stamattina per un operatore di MessinAmbiente, rimasto coinvolto in un incidente di lavoro durante il turno che va dalle 4 alle dieci del mattino. Il lavoratore è stato vittima di un incidente a un braccio molto grave e si trova in sala operatoria, anche se la sua vita non è in pericolo. A Messinambiente hanno “ricostruito” la dinamica, dichiarando che l’uomo è intervenuto per sbloccare il sensore che aveva bloccato del “braccio” che solleva il cassonetto. L’intervento sarebbe avvenuto a motori accesi, e quindi, quando il braccio è tornato in funzione, il macchinario ha “agganciato” anche il giubbotto indossato dall’uomo che è stato tirato su dal braccio. Fortunatamente la prontezza di riflessi del collega che si trovava alla guida del mezzo e che ha subito spento i motori, ha evitato il peggio.

Resta la polemica, scatenata dai sindacati, per le condizioni di lavoro su mezzi vecchi e per i ritardi nella paga degli stipendi; mentre i dipendenti di Messinambiente  hanno annunciato un’assemblea per domani, giovedì 16.

I segretari generali, rispettivamente, Clara Crocè e Silvio Lasagni, e del responsabile di settore per la Fp Carmelo Pino, considerano l’infortunio come il risultato della mancanza di formazione degli operatori che lavoro all’interno della società, oltre che dal malfunzionamento dei mezzi. “Riteniamo che su questa vicenda – scrivono – ci sia una grave responsabilità del sindaco Buzzanca nella qualità di socio di maggioranza della azienda cittadina non ha posto in essere tutte le misure necessarie per garantire il servizio ai cittadini e la sicurezza dei lavoratori. Da anni denunciamo lo stato di precarietà e le condizioni generali in cui sono costrette a lavorare le maestranze. Se i cittadini nei prossimi giorni troveranno i cassonetti ricolmi di immondizia la colpa è da addossare esclusivamente al sindaco e all’Ato 3 e che hanno condotto l’azienda a questo stato. Su dieci automezzi che dovrebbero partire nel turno di mattina ben cinque si fermano a causa dei guasti”.

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