“LE VENE VIOLATE”: IN UN LIBRO LA STORIA DI ATTILIO MANCA, PERCHE’ ” LA VERITA’ VA GRIDATA SUI TETTI”

 

Martedì 10 Aprile è stato presentato il libro ” Le vene violate” del prof. Luciano Armeli Iapichino alla libreria “Circolo Picwick” che per l’occasione ha registrato il tutto esaurito. La conferenza, organizzata e moderata da Antonio Marchese (Movimento Cinque Stelle), ha rispettato ed esaltato la lezione del Giudice Paolo Borsellino: “parlate della mafia, parlatene alla radio, in televisione, sui giornali, però parlatene!” E il racconto della vita e della morte dell’urologo di Barcellona P. G. ucciso dalla mafia nel suo appartamento di Viterbo, lontano da casa, lontano dai cari, non ha mancato di informare ed anche emozionare e commuovere i presenti.

Lo scrittore ha rappresentato nella sua opera la tragedia di Attilio Manca attraverso un ipotetico ma realistico dialogo tra se stesso e la vittima. Un delitto ancora irrisolto dalla Procura di Viterbo ma che appare maledettamente chiaro e inconfutabile in tutti i suoi aspetti mostrati e dimostrati, ancora una volta, ancora in questa giornata, dall’avv. Gianluca Manca fratello di Attilio. Gianluca non si è arreso di fronte a un sistema giudiziario infame che voleva chiudere il caso come suicidio, che voleva diffamare un medico altamente qualificato come Attilio Manca. Ed è evidente come, mai e poi mai, i familiari di Attilio potessero credere che egli si fosse ucciso con un cocktail di eroina, farmaci ed alcol bucandosi sul braccio sinistro, lui che era mancino e che si sia picchiato da solo come mostrano i lividi sul corpo. Il dolore del fratello viene sempre più avvertito e condiviso dagli ascoltatori man mano che i fatti vengono uno ad uno loro sviscerati. Come la strana coincidenza del soggiorno a Marsiglia dell’urologo di Barcellona P. G. e del latitante Bernardo Provenzano che proprio nella città francese si sarebbe operato alla prostata. E come determinati ambienti barcellonesi si siano dati da fare per mettere a tacere la vicenda: gli stessi ambienti che diffamarono Beppe Alfano, Graziella Campagna e Adolfo Parmaliana. E ancora come il Procuratore di Messina Antonio Franco Cassata abbia cercato di impedire l’uscita del libro “L’enigma Attilio Manca” e adesso, in coincidenza della pubblicazione de “Le vene violate”, viene indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. E tanti altri elementi vengono portati dall’avv. Manca: sufficienti oltre misura per dimostrare l’uccisione del fratello e l’origine mafiosa del delitto.

Ed ora, quando ancora è forte e sentita l’indignazione dei partecipanti, il parroco (della Chiesa Santa Maria di Gesù in via Provinciale) Graziano De Plama esorta a trasformare l’emozione in azione, a non disperdere il giusto sentimento di giustizia per manifestarlo e condividerlo così come è scritto nel vangelo: “la verità va gridata sui tetti!”

Prima della conclusione, riservata all’autore del libro, vengono registrati gli interventi di Santo Laganà (presidente del presidio antimafia “Rita Atria”) e di Luciano Mirone (Scrittore e Giornalista) che hanno inteso sottolineare come la mafia possa colpire chiunque di noi a qualunque ambiente esso appartenga. Così come una famiglia onesta e rispettabile come quella composta da Attilio Manca – stimato medico di spessore internazionale – dal fratello Gianluca – avvocato – e dai genitori Gino e Angela – professori – è stata colpita suo malgrado da così tanta violenza così nessun altro può sentirsi immune da un morbo che attanaglia e stritola da troppo tempo la nostra terra. (GIULIO PERTICARI)

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