BARCELLONA PG: NESSUN COMMISSARAMENTO, SOLO 6 SOSPENSIONI PER ALTRETTANTI FUNZIONARI

 

Oggi la notizia è stata riportata solo dalla Gazzetta del Sud e già alle 10,30 molte edicole avevano terminato le copie letteralmente andate a ruba. Perché tutti, ma proprio tutti, hanno pensato bene di vederci chiaro ed avere conferma sulla caduta del “rischio commissariamento” .

Così ovunque molti, nelle piazze, nei bar, e persino in stazione, dove si trovavano coloro in partenza per Roma col primo treno del mattino, avevano sotto braccio, come un souvenir, il suddetto giornale aperto alla pagina 34.

Ed ecco cosa si può leggervi: il Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, dopo tante esortazioni ed anche qualche critica per il ritardo, ha dato parere circa la richiesta fatta dalla prefettura mesi fa, comunicando che il comune di Barcellona non si scioglie, punto e basta.

Però non si può far finta di nulla riguardo quei sei funzionari che, a giudizio della commissione incaricata d’accedere agli atti, hanno “compromesso il regolare funzionamento di alcuni servizi”.

Ecco i nomi ed, appunto, i servizi che, secondo il provvedimento, hanno gestito male o “in contrasto” col principio cardine che tutte le amministrazioni dovrebbero garantire ai propri cittadini, “l’imparzialità”: Gaetano Russo (segretario Generale), Roberto La Torre e Rosario Maimone (rispettivamente dirigente e vice comandante dell’VIII settore, Polizia Municipale), Orazio Mazzeo e Carmelo Perdichizzi (ingegneri e, sempre rispettivamente, dirigente e funzionario del VII settore, l‘uno per l‘Ambiente ed il Territorio e l‘altro per il Capo servizio I) e Salvatore Fazio (funzionario del VII settore, Capo servizio IV).

L’accusa, forse, quella di non essere sempre stati sopra le parti con chi andava a chiedere spiegazioni riguardo alcune questioni gestite da loro o di aver provato a favorire, nel proprio esercizio, questi o quell‘altro? Sarebbe bello poter leggere per intero le motivazioni realmente addotte nel documento trasmesso dal Ministero, e nei prossimi giorni chissà che non sarà possibile.

In ogni caso per il Ministro queste sei persone hanno addirittura portato danno, anzi “nocumento” ad un’amministrazione cui adesso sempre la stessa Cancellieri augura una ripresa normale della propria gestione.

Dunque un provvedimento più da abuso d’ufficio che da infiltrazione mafiosa, infiltrazione sospettata (e si ricorda che il sospetto è considerato sufficiente anche per lo stesso scioglimento, non solo per l’inchiesta) a causa di quel piano regolatore battezzato come “particolareggiato” utile alla realizzazione di quello che avrebbe dovuto essere il parco commerciale più grande della Sicilia.

Al di là delle precisazioni di rito, le cose comprensibili da tutti sono queste: due i settori particolarmente coinvolti, e tra questi proprio quello dell’Ambiente e del Territorio che si occupò della faccenda che ha scatenato questo brutto vespaio.

Riporta sempre il fax inviato ieri al palazzo comunale che proprio l’Ing. Mazzeo è ritenuto Responsabile Unico del Procedimento (RUP) del piano regolatore e del progetto urbanistico legati al Parco commerciale di Contrada Siena. In ogni caso tale sospensione, di soli 30 giorni, è davvero poca cosa in confronto a ciò che, in base a quell’art. 143 del D. lgs 18/8/2000 n. 267, la “ministra” avrebbe potuto fare. Nel comma 1 infatti si dice che “ … i consigli comunali e provinciali sono sciolti quando … emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori … tali da … compromettere il buon andamento o l’imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad esse affidati, ovvero che risultino tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica.”

Insomma volendo il Ministro poteva commissariare il Comune anche sulla base dei “collegamenti indiretti” dovuti ad una cattiva gestione di servizi sui quali, si sa, le mafie, se non si sta attenti, fanno presto a mettere le mani.

Invece ha applicato soltanto, ed in maniera molto leggera, il comma 5 dello stesso articolo sopra citato, quello secondo il quale, ed è ciò che è successo, “anche nei casi in cui non sia disposto lo scioglimento, qualora la relazione prefettizia rilevi la sussistenza degli elementi di cui al comma 1 con riferimento al segretario comunale o provinciale, al direttore generale, ai dirigenti o ai dipendenti a qualunque titolo dell’ente locale, con decreto del Ministro dell’Interno … e` adottato ogni provvedimento utile a far cessare immediatamente il pregiudizio in atto e ricondurre alla normalità la vita amministrativa dell’ente, ivi inclusa la sospensione dall’impiego del dipendente, ovvero la sua destinazione ad altro ufficio o altra mansione con obbligo di avvio del procedimento disciplinare da parte dell’autorità competente.”

In pratica 30 giorni non sono tanti e passano in fretta, a meno che, certo, qualcun altro non stia pensando a inoltrare ugualmente un procedimento disciplinare interno. Su questo si attende di conoscere se il sindaco neoeletto chiarisca se l’amministrazione “lesa” ha intenzione di accogliere la decisione del Ministro senza far altro, ritenendolo bastante.

Una cosa comunque colpisce chi fa attenzione alle date: questa decisione ministeriale viene emessa il 22 Maggio, il giorno dopo la vittoria di Maria Teresa Collica. Che la Cancellieri abbia pensato di lasciar cadere la richiesta di commissariamento in seguito alla nomina a sindaco proprio di una delle donne che aveva firmato la richiesta di chiarimenti sulla vicenda del progetto “sospetto”, avviando quel processo che ha poi portato all’inchiesta prefettizia? Un segno di fiducia in una futura migliore gestione, come promesso dall‘Avvocatessa oggi primo cittadino? Chissà.

In ogni caso in molti a Barcellona ringraziano il prefetto Francesco Alecci, il suo vice Antonio Contarino, il Vice questore Mario Ceraolo ed il tenente della Dia di Messina Danilo Nastasi, così come coloro che saranno stati delegati a mettere letteralmente le mani sulle migliaia di scartoffie che avranno dovuto visionare; questi hanno infatti prontamente preso in consegna le proteste delle Associazioni “Rita Atria” e “Città Aperta”, dimostrando che in certi casi la legge sovrintende e monitora davvero gli enti a rischio aiutando i cittadini onesti a vederci chiaro. (CARMEN MERLINO) 

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