TIRONE: IL FUOCO SOTTO LA CENERE

 

L’episodio accaduto lo scorso venerdì al Tirone, dove è divampato un incendio che fortunatamente non ha fatto registrare feriti, non può essere sottovalutato perché è uno di quei tanti campanelli d’allarme del degrado sociale in cui versa questa città, che spinge alla guerra tra poveri, sia che si tratti di lavoratori, di precari, di immigrati.

Così l’incendio si è concluso con dei colpevoli: due immigrati di origine rumena, un 41enne ed un 37enne che sono stati denunciati dalla polizia intervenuta sul posto, dove l’incendio, piuttosto che far ritrovare gli abitanti del quartiere storico ormai ridotto a macerie, ha alimentato  lo scontro in atto tra i disperati nascosti nei tuguri e gli abitanti storici delle “ville-baracche”.

L’ennesima guerra tra poveri.  Come può permettersi un immigrato, un senzatetto, un accampato,  di accendere una brace e farsi addirittura una cena tra “amici”. Certo, la disattenzione può capitare, ma certi rigurgiti razzisti che sotterraneamente circolano sullo Stretto, hanno “chiuso il cerchio”  tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine accanto ai vigili del fuoco, per sedare lo scontro tra i residenti  e gli occupanti delle case diroccate, di quei tuguri di cui nessuna amministrazione si occupa.

Ci chiediamo a chi compete la pulizia e il decoro dei luoghi? Dove sono i servizi sociali? E’ una forma di carità quella dei padri dell’ordine francescano che posseggono buona parte del Tirone che lasciano marcire luoghi e persone senza alcuna responsabilità, in attesa che giunga a conclusione l’iter riguardante la società di trasformazione urbana del Tirone, iniziato nel 2001?

Certamente in attesa del progetto di riqualificazione del quartiere Tirone, con l’assessore Gianfranco Scoglio impegnato a trovare il giusto equilibrio tra le esigenze dei soci privati che compongono la STU  e i dubbi rilevati anche dal genio Civile sul piano industriale della Società di Trasformazione Urbana, è necessario che si pensi alla quotidianità in un luogo che non ha mai smesso di essere un ghetto in pieno centro.

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