LA PROF SCALZA ALLA SESSIONE DI LAUREA: “NESSUNA PROTESTA, SOLO UN “INFRADITO” ROTTO”

 

Da diversi giorni sul web “girano” le foto di una docente, la prof Luigia Puccio, fotografata a piedi nudi durante l’ultima sessione di laurea alla facoltà di Informatica. La “notizia” non è passata inosservata, visto anche l’invio, con lettera firmata, delle foto a tutte le redazioni messinesi, accompagnate da un testo firmato, in cui si riteneva “alquanto indecoroso e irrispettoso presentarsi in tali condizioni ad un momento ufficiale, come rappresentante dell’Università degli Studi di Messina, al cospetto di  giovani laureandi e di un folto pubblico di familiari presenti nell’Aula Magna della Facoltà di Scienze, incuriositi da tale stravaganza”.

Molti i commenti “moralizzatori”, e diverse le ipotesi avanzate, fino a supporre una protesta alla “nud pieds” magari nei confronti del sistema universitario messinese.

La verità, invece, è piuttosto semplice. Anche un po’ banale, ma è quello che ha dichiarato a Messinaora.it la docente, rammaricata per quanto accaduto e intenzionata a rivolgersi ad un avvocato per i danni subiti alla sua immagine.

“Mi avevano avvisato che stavano circolando queste foto – dichiara la docente di informatica, nonché Direttore del PES (percorso di eccellenza) – e sono certamente arrabbiata. E’ stato un semplice incidente: poiché avevo indossato delle scarpe infradito che si sono rotte e dopo diverse storte ho deciso di toglierle pur di essere presente alla sessione di laurea, nonostante il disagio”.

La docente, infatti, era stata impegnata durante tutta la mattina del 20 luglio tra diverse aule, facendo avanti e indietro dalla biblioteca dove si stava svolgendo la sessione di laurea estiva in matematica, e l’aula della sessione di laura in informatica che si trovava al piano sottostante.

“Tra l’altro – sottolinea la professoressa Puccio – ero seduta in prima fila vista la presenza di un funzionario della “Alma Viva” di Bologna, un’azienda di ricerca e sperimentazione di tecnologie emergenti, dove già lavorano quattro neolaureati messinesi, a cui andranno ad aggiungersi altri laureandi che dovevo per l’appunto presentare”.

Insomma uno “scivolone” non di stile, ma di fatto.

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it