PROVVEDIMENTO ANTI-STALKER A BARCELLONA: UN FENOMENO CHE CRESCE ANCHE IN PROVINCIA

 

Ancor oggi, dopo mesi dall’entrata in vigore della legge, in molti si chiedono cosa sia lo stalking; o meglio quando si può smettere di parlare di semplici attenzioni e dichiarare il reato. Una questione dalla risposta scontata per alcuni, ma basta sollevare l’argomento anche in un gruppo di amici non troppo numeroso per capire che ognuno può avanzare opinioni diverse. Un po’ tutti però concordano che vi sono dei casi limite, ed il Gip di Messina sembra avere giudicato tale quello verificatosi a Barcellona negli ultimi mesi a danno di una abitante di Via del Mare.

Una vittima di stalking vive nella continua paura di incontrare il proprio persecutore anche uscendo a fare la spesa, o peggio andando a ritirare la posta nel vialetto di casa; se poi si abita in un condominio vittime indirette potrebbero diventarne persino i vicini, ed è proprio quello che è successo nel comune del Longano.

S.D., 42enne albanese da tempo residente sul territorio barcellonese, si invaghisce perdutamente di una donna del posto che però rifiuta l’interesse, non ricambiandolo. Lo spasimante non si arrende e cerca di farsi notare, mettendo in imbarazzo la ragazza ma nulla di più. Sinchè dal semplice corteggiamento sempre più insistente si passa ai pedinamenti, agli appostamenti e ad altri comportamenti che il Gip ha ritenuto morbosi e pericolosi per la vittima ma non soltanto: nell’agosto scorso l’uomo ha messo a repentaglio la propria stessa vita entrando senza permesso nel condominio di lei e minacciando di gettarsi dal terrazzo dell’ultimo piano, allarmando tutti gli altri abitanti della zona. La pressione psicologica a danno della ragazza e della sua famiglia è poi addirittura aumentata, e da quel momento anche i condomini di quell’angolo di Via del Mare si sono indirettamente sentiti coinvolti temendo qualche altro gesto estremo. Così la Polizia locale ha consegnato all’uomo l’ordinanza di misura cautelare emessa dal tribunale che gli vieterà da oggi, 17 ottobre, la stessa frequentazione dei luoghi solitamente familiari alla donna e l’ordine di starle lontano almeno duecento metri. Il provvedimento è l’unica cosa che la legge (n. 38 del Codice Penale del 23 aprile 2009), può fare per cercare di contenere i disagi d’ entrambi, non potendo ovviamente risolvere un problema del quale solo negli ultimissimi anni si sta accettando la delicata portata e le tante possibili conseguenze spiacevoli che spesso comporta ad entrambi gli infelici protagonisti di queste vicende. A volte ciò non è neppure sufficiente, essendo necessaria una terapia apposita che sembra invece avere risultati. Ciò che innanzitutto va detto, partendo dai mass media, è che vi sono frequenti incontri di approfondimento utili agli operatori nei settori del sociale e della giustizia ma anche alle possibili vittime ed autori di stalking. Proprio uno di un certo spessore si è tenuto questo 21 settembre a Lucca e per chi purtroppo è già una vittima certa vi sono da alcuni anni centri di aiuto attivi in molte regioni italiane per iniziativa dello O.N.S. Oltre ai numerosi punti di ascolto per le vittime (donne ed uomini), l’O.N.S. dal 2007 ha istituito il Centro Presunti Autori al fine di poter offrire percorsi di recupero e trattamento a quanti abbiano commesso e/o commettono reati di stalking; perchè secondo lo stesso Osservatorio Nazionale dello Stalking “non è possibile aiutare la vittima finché non si agisce sul persecutore”.

Nel frattempo così i Ministeri consigliano alle vittime di rivolgersi il prima possibile agli sportelli di denuncia a sé più vicini ed al contempo agli stalker di provare a non “abbandonarsi” alla propria mania cercando uno dei centri suddetti.

Per informazioni:

Osservatorio Nazionale Stalking

Osservatorio Sicurezza sulle famiglie e sulle coppie i crisi

Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, A.I.P.C. Network

(CARMEN MERLINO)

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