CANNABIS TERAPEUTICA IN SICILIA: APPELLO DI RADICALI E ASCIA AI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE

 

 

“Nei vostri programmi nemmeno una parola sull’uso terapeutico della cannabis, serve una legge regionale”: lo ricordano i radicali siciliani ai candidati alla presidenza della Regione Sicilia Giancarlo Cancelleri, Rosario Crocetta, Cateno De Luca, Giacomo Di Leo, Mariano Ferro, Giovanna Marano, Gianfranco Micciché, Nello Musumeci, Lucia Pinsone, Gaspare Sturzo a cui hanno rivolto un appello, per sensibilizzare sul tema anche il governo regionale.

“Ormai da anni la scienza medica ha dimostrato le proprietà benefiche della cannabis nella cura e nel trattamento di numerose patologie, anche gravissime, e nel 2007 il Ministero della Salute ha inserito i principi attivi della cannabis nella tabella delle sostanze dotate di riconosciuta efficacia terapeutica.

Sofferenze e sintomi provocati da malattie come ad esempio il cancro, la sclerosi multipla, l’Aids, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, l’epilessia e il glaucoma possono essere efficacemente trattati con i farmaci cannabinoidi, per la loro comprovata capacità di stimolare l’appetito, alleviare la nausea, controllare gli spasmi e ridurre le infiammazioni”.

 

“Non si tratta di schierarsi a favore della legalizzazione della cannabis – spiegano i firmatari dell’appello –  (obiettivo su cui, da Radicali e antiproibizionisti, lottiamo e continueremo a lottare), ma di dire una parola chiara su una questione che incide sulla qualità della vita di migliaia di persone che chiedono soltanto di vedere rispettato il proprio diritto ad alleviare le situazioni di sofferenza in cui versano in seguito a gravi patologie”.

 

In Italia il diritto di curarsi con questi medicinali sulla carta è riconosciuto, ma di fatto è ostacolato da procedure complicatissime e costose, che spesso inducono le persone malate a procurarsi la sostanza nel mercato criminale o ad intraprendere direttamente la coltivazione domestica delle piante di cannabis, rischiando di incorrere in pesanti sanzioni penali.

Per semplificare l’accesso dei cittadini a queste terapie è certamente auspicabile una riforma della legislazione nazionale, come richiesto da una mozione presentata alla Camera dalla deputata radicale Rita Bernardini, che da più di quattro mesi sta conducendo un’azione di disobbedienza civile fino ad ora vergognosamente silenziata dai media italiani.

 

Ma è altrettanto certo che le Regioni già oggi, nel quadro delle leggi nazionali attualmente vigenti, hanno la possibilità di intervenire per disciplinare la materia e semplificare l’accesso ai farmaci cannabinoidi.

È avvenuto recentemente in Toscana, in Liguria e in Veneto, dove i Consigli regionali hanno approvato leggi che introducono regole chiare circa le modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi da parte del servizio sanitario regionale.

 

In Sicilia, invece, non c’è ancora un’apposita legge. La questione è assente dal dibattito pubblico e il diritto dei malati di curarsi con la canapa incontra fortissime e inaccettabili limitazioni.

“È paradossale e antieconomico che in una regione come la Sicilia, in cui le condizioni climatiche sarebbero ottimali per la produzione legale di cannabis in uno stabilimento autorizzato secondo le prescrizioni di legge, i pazienti siano costretti a seguire la strada tortuosa della richiesta di importazione dall’estero (soprattutto dall’Olanda) dei medicinali a base di cannabis.

 

E non lascia ben sperare  – continuano i radicali – il fatto che nei vostri programmi elettorali, sebbene vi siano ampi e dettagliati riferimenti ai temi della sanità e della salute, non sia presente nemmeno una parola sulla necessità di una legge regionale che renda effettivo il diritto di curarsi con i farmaci cannabinoidi: per questo vi chiediamo di rompere il silenzio sull’uso terapeutico della cannabis e di dire ai cittadini siciliani, prima del voto, cosa pensate al riguardo ed eventualmente come intendete intervenire.

A voi, dunque, candidati a guidare la Sicilia nei prossimi anni, rivolgiamo un appello affinché la libertà di cura sia effettivamente garantita anche nella nostra regione”.

L’appello è firmato da Gianmarco Ciccarelli – Radicali Catania, Donatella Corleo – Radicali Palermo, Giuseppe Nicosia – ASCIA (Associazione per la Sensibilizzazione sulla Canapa Autoprodotta), Ina Verdiana Cilona – ASCIA, Giancarlo Ciulla – Radicali Caltanissetta, Saro Visicaro – Radicali Messina ed è sostenuto da Pazienti Impazienti Cannabis e Associazione Luca Coscioni che hanno aderito all’iniziativa di sensibilizzazione.

 

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