CERRETI (MLI) A RICEVUTO: “CHE FINE HA FATTO IL REGISTRO INTEGRATO DEI TUMORI?”

 

Era marzo quando con l’approvazione dell’ordine del giorno proposto dal consigliere Roberto Cerreti  (MLI) e dal collega Consigliere Provinciale Nino Scimone, inerente la proposta di accreditamento e di ufficiale istituzione presso l’IARC (International Agency for Research on Cancer) e l’AIRTum (Associazione Italiana dei Registri Tumori),  gli sforzi compiuti dai diversi comitati della Valle del Mela sembravano aver raggiunto la concretezza prevista dall’impegno in aula del Consiglio Provinciale (vedi foto). Ma a distanza di mesi, quell’ordine del giorno approvato è rimasto nei cassetti.

Lo ricorda Cerreti a Nanni Ricevuto, che avrebbe dovuto intervenire presso il direttore generale dell’ASP 5 di Messina, al fine di garantire una rapida ripresa delle attività amministrative necessarie all’aggiornamento dei dati inerenti le diverse patologie tumorali diffuse nel nostro territorio.

“Indimenticabili Presidente – scrive Cerreti in una lettera –  le sue parole espresse durante i lavori d’Aula, definendo l’ordine del giorno e le richieste del Consiglio Provinciale, una “rilevante Battaglia di Civiltà”, che sciaguratamente ad oggi non hanno sortito alcun effetto positivo, considerato la mancata interazione dell’Amministrazione provinciale con l’ASP e di conseguenza il mancato aggiornamento e reale attivazione del Registro Integrato dei Tumori per la Provincia di Messina.

Presidente, in questi giorni  – continua il consigliere – ulteriori 4 figli del nostro territorio nella zona del Mela sono morti, lasciando l’amaro, non solo di vite spezzate e di dolore per le loro famiglie ed amici, ma l’angoscia di un sistema politico, amministrativo ed istituzionale, che non ha saputo e forse voluto, attivarsi concretamente per consegnare loro ed ai loro cari, per lo meno la verità sulle cause di decessi “non naturali ed in alcun modo giustificabili”.

Auspico ed insisto – conclude Cerreti –  per un Suo intervento, convinto che quanto scritto e fatto negli anni dai diversi comitati e dagli uomini della politica sensibili all’argomento, valga molto di più di un bell’ordine del giorno di Consiglio Provinciale abbandonato in un cassetto della sua importante scrivania”.

 

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