PONTE SULLO STRETTO: “IRREALIZZABILE” PER GLI AMBIENTALISTI, “INSOSTENIBILE” PER GRANATA (FLI), MA IL MINISTRO CLINI NON HA ANCORA LE IDEE CHIARE

 

 

“La decisione definitiva del Governo sul ponte sullo Stretto e’ stata quella di non decidere, addentrandosi in un rischioso, quanto evitabile, terreno minato. Il Governo dei tecnici avrebbe potuto (e potrebbe ancora) decidere subito di chiudere con il general contractor e con la Stretto di Messina spa o, comunque, assumersi sino in fondo le proprie responsabilita’ nei confronti del Paese, assicurando che prima della fine della legislatura sia conclusa dal Cipe la verifica sulla (impossibile) bancabilita’ di un’opera che non regge dal punto di vista economico-finanziario”. Sono queste le prime valutazioni che emergono dal convegno promosso oggi alla Camera dei deputati da Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man e Wwf Italia e da molti parlamentari intervenuti.

Le sigle ambientaliste chiedono che si rigetti il progetto ora in Valutazione di impatto ambientale e che si sciolga la Stretto di Messina SpA.

Dello stesso avviso il vice presidente della Commissione Antimafia e deputato Fli, Fabio Granata, che preannuncia una mozione per impegnare l’esecutivo a rescindere il contratto e sciogliere la Spa.

“Chiediamo al governo di chiudere subito la gigantesca truffa del Ponte sullo Stretto e sciogliamo la Spa Ponte sullo Stretto, bloccando progettazioni e consulenze milionarie. Sono anni che il progetto e’ in balia di verifiche tecniche ma non si capisce come si possa ancora pensare a fare verifiche su un progetto irrealizzabile e insostenibile”.

“Il Governo – aggiunge Granata a margine del convegno organizzato dalla Fai, Italia Nostra, Legambiente, MAN e WWF sulla road map governativa relativa alla fattibilita’ del Ponte sullo stretto di Messina – non puo’ lavarsene le mani e deve scrivere la parola fine ora che, dopo anni e anni, il progetto non e’ definitivo e non deve pagarsi alcuna penale, la moratoria e’ una mediazione pilatesca”.

Chi ancora non ha le idee chiare è il ministro dell’Ambiente Clini, che a  margine della visita in uno stabilimento di produzione di un’auto elettrica a Roma, ha ribadito che per il ponte sullo stretto di Messina “dobbiamo completare la valutazione di impatto ambientale (Via) sulla base dei numeri e non di scelte ideologiche”. Ai cronisti il ministro ha precisato che “il governo ha detto che il ponte non ? un’opera prioritaria ma se ci sono investitori privati affrontiamo la questione come quella dell’Ilva senza guerre di religione”. 

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