IL MINISTRO SEVERINO ALL’OPG: “SARA’ CARCERE QUANDO LA REGIONE SICILIA SI ASSUMERA’ LE CURE DEGLI INTERNATI”

 

Nel pomeriggio di sabato 19 Gennaio, il Ministro Paola Severino ha visitato l’OPG Madia di Barcellona, ospite del Direttore Nunziante Rosania e di buona parte del personale. I componenti della polizia carceraria in divisa da parata ne hanno salutato l’arrivo e la partenza, come da etichetta, e solo dopo aver osservato l’ultimo padiglione il Ministro della Giustizia ha concesso una breve intervista alla stampa, dicendosi convinta della validità della struttura come prossimo carcere ordinario.

La chiusura definitiva dell’OPG però si avrà soltanto quando la Regione si prenderà carico dei malati difficili, le cui patologie mentali non sono sanabili, trasferendone la responsabilità all’assessorato regionale alla salute come richiesto dal 2008.

Il ritardo di tale pratica ha comportato, come dichiarato dal direttore Nunziante Rosania, uno stato di emergenza che adesso costringe a correre per rispettare i tempi, alimentando le ansie di tutti. Il nodo della questione è infatti questo: il 31 marzo l’OPG di Barcellona cesserà di esistere, dovendo teoricamente essere tramutato in carcere ordinario; ma tale passaggio non scatterà in automatico se per quella data i detenuti con problemi mentali saranno ancora presenti tra le sue mura.

Questi ultimi dovrebbero infatti essere trasferiti in centri idonei la cui individuazione sta fervidamente impegnando la giunta Crocetta, come dichiarato dall’Assessore Nicolò Marino intervenuto in rappresentanza della Regione; secondo le dichiarazioni di quest’ultimo vi sarebbero già due strutture  ritenute idonee nella Sicilia Occidentale, ove esistono più centri per il trattamento delle malattie mentali rispetto al messinese ed al catanese.

Si tratta di privati che, comunque, richiederanno una cifra maggiore per la cura di persone bisognose di strumenti che l’OPG non poteva permettersi né economicamente né per statuto.

Ricordiamo infatti che per una questione prettamente burocratica la Legge Basaglia del 1978 fu applicata alle case di cura detti “manicomi” ma non agli Ospedali Giudiziari come il Madia che, essendo dipendenti del Ministero della Giustizia, non ebbero l’opportunità di attingere ai fondi ed ai regolamenti del Ministero della Salute all’interno de quale quella legge fu emanata. 
In pratica: i manicomi vennero chiusi e convertiti in veri e propri centri di cura mentre le sezioni per malati degli OPG rimasero di fatto sprovviste delle dovute misure economiche e legislative che avrebbero evitato forse tante sofferenze.

Adesso dunque v’è da aspettare che il Dipartimento di Salute Mentale (DMS) destini a sedi certe i malati attualmente ospiti del Madia, così che l’iter per il passaggio possa continuare e giungere a  buon fine come augurato da tutti. E per far ciò v’è una scadenza davvero molto vicina: il 12 Febbraio prossimo le autorità competenti dovranno comunicare le strutture convenzionate scelte e stabilire “chi sarà trasferito dove”.

Secondo l’Assessore Marino si è vicini ad una soluzione utile a rispettare i tempi, pur continuando a cercare centri di cura più vicini a Barcellona. Se si riuscisse in tale ulteriore impresa il personale non dovrebbe emigrare con le proprie famiglie oramai inserite nel contesto messinese, così come i familiari di alcuni detenuti potrebbero avere maggiori opportunità di visitare i propri cari. Insomma l’ultima parola spetta alla Regione che sarà obbligata a pronunciarsi il 12 prossimo, così da poter davvero scrivere la parola fine al capitolo OPG. (CARMEN MERLINO)

 

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