ENTE TEATRO: IL CDA SCRIVE A CROCETTA, ” VITTIME DI UNA CAMPAGNA DI DENIGRAZIONE, ECCO LE NOSTRE PROPOSTE”

 

Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina ha indirizzato una lettera aperta al Presidente della Regione Siciliana, On. Rosario Crocetta, per chiedere “l’urgente erogazione dei finanziamenti già maturati per non rischiare il blocco di tutta l’attività”. Non solo. Nel lungo documento il cda descrive dettagliatamente le ultime vicende, ribadendo si sentirsi oggetto di una “campagna di denigrazione”.

Ecco il testo integrale.

 

 

Onorevole Presidente,

Le scriviamo una lettera aperta perché finora non hanno trovato alcuna risposta le richieste di incontro tra Lei, il C.d.A. e il Sovrintendente di questo Ente, inoltrate nei giorni 22 novembre 2012, 21 e 29 gennaio 2013. Le avevamo formulato una «richiesta, con le caratteristiche dell’urgenza, per discutere le indifferibili problematiche (sia finanziarie sia in ordine alla situazione dei lavoratori, dipendenti e precari) dell’Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina (…) per consentire una disamina accurata, precisa e chiara dell’attuale situazione, che si può definire di evidente disagio». E aggiungevamo di essere certi «che Lei ritenga necessario e propedeutico un franco scambio di vedute con i vertici dell’Ente, prima di procedere con qualsiasi decisione che riguardi questo Ente, noto fra l’altro per non aver mai avuto il bilancio in rosso e che ancora oggi non ha e non intende avere debiti fuori bilancio». Insomma, eravamo convinti che Lei non si sarebbe fermato ad ascoltare più volte la versione (inevitabilmente parziale) di alcuni sindacati (non di tutti), ma avrebbe voluto ricostruire la situazione attraverso una disamina a più voci. Così non è stato fino a questo momento e ci riesce difficile capire il perché dato che la Sua è una figura istituzionale e, nel caso specifico, evidentemente pronta ad ascoltare le ragioni di tutti prima di procedere con il “fare”.

Cogliamo quindi l’occasione per chiederLe ancora una volta un urgente incontro. Nell’attesa, proponiamo in questa lettera aperta una parte di tutto ciò che abbiamo la necessità sempre più urgente di comunicarLe.

Cominciamo con l’esporLe quanto accaduto nella scorsa stagione, quando con il bilancio di previsione già approvato dalla Regione (con il taglio del 5% rispetto alla stagione precedente del contributo regionale, previsto dalla legge istitutiva dell’Ente n. 4 del 10 gennaio 1995 e mai aumentato da tale data, al contrario di quanto accaduto con gli altri teatri siciliani) è stato deciso dall’ARS su proposta del Governo regionale, mentre le stagioni erano in corso, un ulteriore taglio che portava a una diminuzione delle risorse del 22% rispetto all’anno precedente. Ciò ci ha costretto a sospendere le stagioni con grande danno d’immagine per il Teatro (non era mai accaduto nulla di simile né da parte della Regione né da parte nostra) e per tutti gli artisti e lavoratori impegnati. Rifatti i conti, abbiamo recuperato tutto. con grande fatica e grazie alla nostra consolidata abilità di economizzare su ogni cosa, tranne la messinscena di “Rigoletto”, che essendo un’opera lirica ha i costi più alti (a proposito, Le abbiamo sentito dire che in Sicilia si spende oltre un milione di euro per ogni opera lirica; la produzione di “Rigoletto” che dopo il rinvio sarà in scena a marzo, costa poco più di 400mila euro, in linea con le produzioni degli anni scorsi: altro che un milione!). Questo è il momento per ricordarLe che l’Ente Teatro di Messina, unico in Sicilia, con il piccolo budget che ha, realizza sia stagioni di prosa sia stagioni di musica.

A fronte di tutto questo, una campagna denigratoria di chi ha sfruttato le giuste rimostranze dei professori d’orchestra e di altri lavoratori precari, ha potuto produrre veritieramente solo una nostra mancanza, di cui peraltro ci siamo assunta ogni responsabilità dal punto di vista oggettivo, e cioè il ritardo con cui è stato presentato il conto consuntivo 2010. Bene, questo problema che aveva bloccato il versamento da parte della Regione della seconda semestralità del 2011 è stato sanato. Il bilancio con tutti i documenti relativi è stato inviato alla Regione il 7 dicembre 2012, ma da allora non c’è alcuna traccia di bonifici regionali, legati ai contributi 2011. La somma ampiamente maturata e che dovrebbe esserci già stata bonificata è di euro 3.140.386,65. A proposito di fatti, questo significa che, perdurando questa inadempienza della Regione, da un momento all’altro saremo costretti a bloccare tutta l’attività, dato che – è evidente – i nostri fornitori non sono più disponibili a far credito. Essi sono a conoscenza del fatto che non ci sono più problemi contabili, non vedono accreditate le somme regionali all’Ente Teatro di Messina, non si spiegano come ciò sia possibile e sospettano chissà che cosa. Questo è il risultato terrificante dell’attuale blocco regionale dei flussi finanziari nei nostri confronti! Non solo, ma si continuano a pagare interessi bancari che potrebbero essere evitati.

Questo significa, gentile Presidente, che – all’attuale situazione delle cose – i professori d’orchestra, i tecnici precari e tutti gli altri lavoratori legati alla stagione musicale rischiano di vedere bloccati i già scarni contratti! Fermo restando che non si potranno pagare gli stipendi ai dipendenti e le spese ordinarie. Bisogna intervenire in fretta per scongiurare tutto questo! Non è più possibile attendere!

Eppure i nostri bilanci sono in pareggio. Avrà notato come alcuni organi di informazione abbiano pubblicato la notizia tendenziosa, diffusa  da alcuni sindacati, su un presunto disavanzo, ottenuto con palesi intenzioni denigratorie confrontando i crediti di un solo anno (il 2011) con i debiti di due anni (il 2011 e il 2012). Questo è un esempio del sistema adottato per lanciare campagne mediatiche basate su notizie false o errate!

Noi abbiamo apprezzato molto le sue dichiarazioni che indicano la possibilità di una svolta epocale tesa a una gestione complessiva dei teatri e degli spettacoli a Messina perché ci sembra un’ottima idea, ma attenzione: se non si procede intanto con il dovuto maturato c’è il rischio che le cure radicali arrivino troppo tardi! Chi può assumersi una responsabilità così grave?

Passando ad altri argomenti molto gettonati nella campagna di denigrazione verso l’Ente, condotta in passato anche dal precedente assessore regionale al Turismo (che più volte ha minacciato il commissariamento dell’Ente senza mai chiarirne i motivi in maniera seriamente documentata), si può parlare delle tabelle di equiparazione e della pianta organica. Sono argomenti sempre al centro della nostra attività e che hanno visto a lungo i sindacati “dormienti” perché si tratta di fare scelte e applicare norme non sempre favorevoli ai dipendenti dell’Ente.

E allora vanno rilevate almeno due cose: il commissario ad acta, nominato dall’Assessorato regionale al Turismo l’11 maggio 2012, ha trovato le tabelle di equiparazione già preparate e da noi poste alla valutazione dei sindacati; la pianta organica era stata licenziata da questo Ente e inviata alla Regione (allora era competente l’Assessorato ai Beni culturali) già nel 2007: ebbene, la Regione l’ha restituita non approvata soltanto nel 2010. Chi può essere considerato, quindi, il primo inadempiente?

Le tabelle di equiparazione, preparate dal commissario ad acta, “giacciono” negli uffici dell’Assessorato: a esse, infatti, sono state formulate delle osservazioni sia dai revisori dei conti sia dai sindacati, che noi abbiamo immediatamente trasmesso a Palermo. Non abbiamo più avuto alcuna risposta, nonostante alcuni solleciti. Appena l’Assessorato ce li manderà nella versione definitiva, noi le approveremo subito.

Per quel che riguarda la pianta organica, essa ci è stata restituita – non approvata – solo dopo oltre tre anni di giacenza alla Regione, quando le competenze sul nostro Ente sono passate dall’Assessorato dei Beni Culturali a quello del Turismo. Partita il 9 maggio 2007, è tornata indietro il 20 dicembre 2010! Non ne è stata approvata un’altra né è stata rivista quella restituita perché in un primo tempo ci era stato detto che il commissario ad acta si sarebbe occupato anche di questo argomento. Cosa che, invece, non è avvenuta. Pertanto abbiamo ripreso in mano la questione, il CdA ha nominato una commissione che sta sviluppando l’iter in collaborazione con i sindacati disponibili a discutere e a confrontarsi. Al momento i dipendenti dell’Ente sono 65.

Professori d’orchestra: questo è un altro punto dolente in cui la Regione dopo aver fatto il danno di una norma inadeguata e poco chiara (all’art. 55 della Legge di Bilancio del 2005) in cui si prevedeva che il 20% del finanziamento regionale fosse dedicato alla “stabilizzazione” dell’orchestra, non ha mai risposto alle nostra richieste di chiarimenti. Lasciamo stare per ora – anche perché è fin troppo evidente – il fatto che la letterale applicazione di questa norma impedirebbe di fatto quasi la totalità della rimanente attività istituzionale che non sia orchestrale. Parliamo della “stabilizzazione”. Che cosa vuol dire? Assunzione a tempo indeterminato? Assunzione part time? Un numero minimo di giornate lavorative? E, in questo caso, chi ne stabilisce il numero? E, ancora, come si scelgono i professori d’orchestra? In base ai titoli maturati e alle prove superate in passato? O si devono fare anche nuove selezioni? E come ci si regola con la maggioranza dei professori che svolge un altro lavoro (soprattutto attività didattica)? Per questo abbiamo chiesto all’Assessorato lumi su come avremmo dovuto procedere e chiediamo ancora istruzioni su come dovremmo procedere. Al precedente assessore al Turismo abbiamo chiesto più volte istruzioni (ci sono le ricevute delle raccomandate a testimoniarlo, in data 4 maggio 2011, 20 marzo e 14 maggio 2012), ma nessun chiarimento è arrivato. Gentile Presidente, adesso ce lo dica lei come dobbiamo fare per procedere alla “stabilizzazione” e su quali fondi regionali l’Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina può contare.

Le rendiamo nota un’altra cosa. Noi come CdA abbiamo preparato l’ipotesi di un disegno di legge che istituisce un ‘orchestra per tutto il territorio della Provincia di Messina e che quindi lavori per tutte le istituzioni (per esempio, Taormina Arte). Grosso modo, l’idea è che l’Orchestra sia agganciata amministrativamente al Teatro di Messina, lavori anche per altre importanti manifestazioni sul territorio (a cominciare, appunto, da Taormina Arte) e sia disponibile anche alle esigenze dei singoli Comuni, secondo un calendario di impegni da stabilire ogni anno e che occuperebbe in maniera costante i professori musicisti. Abbiamo consegnato il nostro progetto ai sindacati per raccogliere i loro suggerimenti, che non sono mai arrivati. Se vuole, glielo facciamo avere.

Torniamo per un momento ai conti consuntivi. Premesso che il Collegio dei Revisori è stato nominato dalla Regione solo nel 2011 (si è insediato esattamente il 17 ottobre 2011 dopo che il precedente era scaduto il 6 novembre 2007) dopo quasi quattro anni di vacatio e una lunga serie di solleciti (anche qui ci sono le raccomandate che fanno fede), va reso pubblico che la stesura del conto consuntivo 2010 ha messo in evidenza che non vi erano dipendenti in grado di svolgere questo compito dopo le radicali innovazioni previste dalla legge, senza tra l’altro poter avere in conforto il parere fondamentale dei Revisori. Infatti, per quel che riguarda il consuntivo 2011, una volta accertata l’impossibilità interna di adempiere a questo compito e per evitare di ricorrere ancora a un esperto esterno, in data 19 luglio 2012 questo Ente ha scritto all’Assessorato facendo presente le difficoltà in cui si trovava e chiedendo «di voler distaccare presso di noi un dipendente di codesto Assessorato, in grado di assolvere questo compito. La sua presenza, infatti, potrebbe essere una guida utile non solo a risolvere il problema momentaneo della chiusura del bilancio, ma anche a indirizzare e istruire il nostro personale in maniera che per l’avvenire possa poi ottemperare al compito in modo autonomo». Richiesta che è stata reiterata in data 2 ottobre e 24 ottobre 2012. A queste lettere non è mai stata data alcuna risposta. Non solo: dall’1 settembre 2010 il dirigente dell’Ente ha lasciato l’incarico in mobilità volontaria ed è stato sostituito in via provvisoria e a titolo totalmente gratuito dal Sovrintendente, il quale si è sobbarcato un carico di lavoro particolarmente oneroso e al quale va il nostro pubblico ringraziamento. Comunque, il bilancio consuntivo 2011 è quasi pronto e sarà presto trasmesso all’Assessorato, mentre quello 2012 sarà certamente redatto nei tempi ordinari.

Per finire, gentile Presidente, desideriamo informarLa anche di altre piccole cose realizzate da questo CdA dal giorno del suo insediamento a oggi (il nostro mandato scadrà il 23 settembre di quest’anno). Anzitutto Le precisiamo che sia il Presidente sia il Consigliere Gustavo Ricevuto hanno rinunciato alla loro indennità fin dal giorno del loro insediamento.

Va detto che, rispetto a quanto stabilito dalla legge istitutiva, abbiamo operato con una sede in meno, perché abbiamo trovato il Teatro in Fiera non agibile per cause riguardanti i proprietari dell’immobile. Inoltre né Provincia né Comune contribuivano finanziariamente alle sorti dell’Ente, mentre invece adesso – dietro nostro sollecito – hanno deliberato piccoli contributi di circa 100mila euro annui ciascuno. Va precisato correttamente che il Comune mette a disposizione il Teatro Vittorio Emanuele, che è di sua proprietà.

Abbiamo disdetto vari canoni d’affitto di locali in cui trovavano posto uffici distaccati per un risparmio annuo di euro 13.656,00. Appena pagati gli arretrati (cifre che fanno parte del finanziamento maturato che ancora la Regione non ha erogato) è stato già deliberato che sarà disdetto il contratto dei locali di via Mario Aspa dove si trovano gli uffici amministrativi (saranno spostati al quarto piano del Vittorio Emanuele) con un risparmio annuo di euro 37.380,00.

Ci siamo inoltre prodigati per ottenere dal Comune un terreno o una sede per ospitare il nostro laboratorio e il nostro deposito che, al momento, costano rispettivamente euro 37.184,00 ed euro 58.100.00 annui. Proprio alla vigilia dell’atto con cui ci sarebbero stati consegnati dei locali di proprietà comunale nell’ex facoltà di veterinaria, l’assessore al ramo si è dimesso, seguito poi dall’intera giunta. Abbiamo portato l’intero incartamento (esiste una cospicua corrispondenza) al Commissario straordinario del Comune che ci ha assicurato la sua intenzione favorevole alla conclusione dell’iter. Va precisato che per la costruzione o il riattamento di un padiglione i soldi ci sono perché provengono dal nostro fondo di dotazione e non sono altrimenti spendibili.

Sono stati redatti e approvati il regolamento degli organi dell’Ente, il disciplinare d’uso e il regolamento degli spazi e il regolamento della Biblioteca.

Ripetiamo: queste sono piccole cose rispetto al progetto culturale che abbiamo portato avanti e di cui siamo particolarmente orgogliosi. Nella scorsa stagione il Vittorio Emanuele e la Sala Laudamo sono stati occupati per 417 giorni per i nostri spettacoli, dando lavoro a 108 tra artisti e tecnici messinesi, solo per la prosa; oltre alle stagioni principali. è stata realizzata la rassegna “Paradosso sull’Autore”, interamente dedicata alla drammaturgia contemporanea italiana, esempio unico (invidiato e ammirato), in tutto il teatro pubblico italiano; sono state allestite la stagione del Teatro Ragazzi per gli allievi delle scuole medie inferiori e quella delle Fiabe e dei Pupi Siciliani per i più piccoli, dalle scuole materne alle elementari. Agli allievi della scuola superiore sono stati riservati spettacoli del cartellone della prosa a prezzi irrisori per favorirne l’afflusso e quindi l’approccio al mondo del teatro. Alta l’adesione sia fra le scuole cittadine sia fra quella della provincia. Molti gli incontri, svoltisi in teatro, tra attori famosi (per esempio, Leo Gullotta e Ottavia Piccolo) e gli studenti.

In campo musicaleabbiamo realizzato progetti totalmente innovativi come due opere liriche illustrate dai cartoni animati, con orchestra e cantanti dal vivo. Inoltre le nostre produzioni liriche sono state recensite in modo lusinghiero anche da giornali nazionali quali “Corriere della Sera” e “la Repubblica”. Nel settore della prosa le nostre produzioni e coproduzioni hanno compiuto tournée nei principali teatri italiani, a cominciare dal Piccolo di Milano e dall’Eliseo di Roma, ottenendo ovunque successo di pubblico e di critica. Proprio qualche giorno fa il nostro “Trovarsi”, con la regia di Vetrano e Randisi e ben sette attori messinesi in scena, ha colto un significativo successo al Piccolo di Milano.

Inoltre, a parte la contrazione di quest’anno dovuta alla difficile congiuntura economica, nelle ultime stagioni il numero degli abbonamenti ha conosciuto un’evidente crescita, a testimonianza della bontà e dell’accoglimento favorevole delle nostre proposte artistiche.

Intensa anche l’attività di tipo sociale: primo in Italia l’Ente Teatro di Messina ha adottato il servizio di audiodescrizione per non vedenti in occasione delle opere liriche (in seguito utilizzato anche dal San Carlo di Napoli, utilizzando la nostra esperienza) e il servizio di traduzione nel linguaggio dei segni per i sordi (poi adottato anche dal Teatro di Roma sul nostro modello) in occasione degli spettacoli di prosa. Sono state organizzate visite di artisti di grande fama (su tutti Lucio Dalla) nelle sedi di enti pubblici di assistenza agli anziani ed è stata data la possibilità agli ospiti di tali strutture di assistere gratuitamente agli spettacoli.

Tutto ciò, gentile Presidente, è solo un sommario rendiconto di ciò che dobbiamo dirLe e che certamente Le avremmo già detto se avesse voluto riceverci. Ci auguriamo che questa nostra ulteriore, pubblica, richiesta possa essere accolta. Saremo contenti di fare finalmente la Sua conoscenza e confidiamo che potrebbe essere l’inizio di un confronto costruttivo e aperto perché crediamo che tutti abbiamo a cuore le sorti del Teatro, di prosa e di musica, a Messina.

 

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