JEET KUNE DO: L’ARTE DI BRUCE LEE APPRODA A MESSINA

Il Jeet Kune Do è un insieme di principi e concetti, attraverso il quale vengono riviste e reinterpretate le tecniche più efficaci ed immediate di alcune arti marziali, al fine di creare un sistema di combattimento che si propone come “universale”. Il fine ultimo di tale sistema, è quello di ostacolare e neutralizzare un qualunque tipo di attacco o aggressione che si possa svolgere prevalentemente in un contesto reale da strada, ossia in assoluta mancanza di regole, di protezioni e di bersagli proibiti, come avviene generalmente in un contesto sportivo. Per questo motivo il JKD viene comunemente denominato “street fighting”, ed è attualmente considerato il sistema di autodifesa più cruento, efficace e semplice da imparare ed applicare, e pertanto praticabile da chiunque, indipendentemente dal sesso e dalla prestanza fisica.

Le basi del JKD vengono concepite da Bruce Lee intorno al 1965, quando, entrato a contatto con la realtà del combattimento da strada degli Stati Uniti, egli dovette ammettere che le tecniche tradizionali, non erano sufficienti a sopperire all’enorme differenza fra le caratteristiche fisiche dei lottatori orientali e di quelli occidentali. Inoltre, l’assoluta mancanza di regole, le svariate modalità di aggressione, l’imprevedibilità della maggior parte degli attacchi, rendevano le arti marziali tradizionali pressochè inefficaci, ed adatte per lo più ai contesti sportivi.

In tali ambienti infatti, gli scontri avvengono fra atleti preparati fisicamente e psicologicamente, più o meno protetti e vestiti adeguatamente, e sotto la supervisione dell’arbitro; inoltre, lo scopo dello scontro è quello di vincere una competizione sportiva, senza necessariamente dover rendere l’avversario innocuo, o arrivare al KO.

Bruce Lee si propose dunque di restituire alle “arti marziali”, in senso lato, quella caratteristica di sistema di combattimento reale che si era gradualmente persa, man mano che queste andavano assumendo l’aspetto di uno “sport” da praticare in palestra. Dal 1975, anno della pubblicazione postuma del libro “Tao of Jeet Kune Do”, ad oggi, l’eredità di Bruce Lee è stata raccolta da un sempre maggior numero di maestri, che hanno più o meno sviluppato le sue tecniche con l’intento di offrire uno strumento sempre più efficace e sofisticato, per la sicurezza e la difesa personale.

Bruce Lee era solito dire, a proposito del libro: “Non c’è niente di nuovo dentro questo libro, non ci sono segreti. Non è niente di speciale”. E certamente si sbagliava, considerato l’elevatissimo numero di praticanti del JKD sparsi in tutto il mondo, anche se al di fuori della ribalta offerta dal palcoscenico sportivo internazionale. In Italia, la “Jeet Kune Do Fight School Academy”, con sede a Palermo, è oggi una delle maggiori associazioni che da diversi anni ormai, si occupa di sviluppare e divulgare la disciplina di Bruce Lee attraverso un sempre crescente numero di allievi. La JKDFSAcademyvanta un ristretto numero di maestri ufficiali, certificati dal suo fondatore e capo istruttore, Sifu Head Instructor Leonardo Cilio.

Oggi, anche a Messina è possibile seguire uno dei corsi certificati JKDFS Academy, sotto la supervisione dell’Allievo Istruttore Maurizio Fracassi, e ospitato dalla palestra “Sportime Messina” (www.sportimemessina.it) nei giorni di lunedì e venerdi. Il corso è aperto a uomini e donne di età superiore ai 14 anni, che avranno quindi la possibilità di accedervi, ed eventualmente conseguire anche i vari gradi allievo ufficialmente riconosciuti dalla JKDFS.

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