TEATRO PINELLI SGOMBERATO: DIECI AVVISI DI GARANZIA, ECCO COSA DICE L’ATTO (VIDEO)

 

“Il Teatro Pinelli sta per essere sgomberato”: questa la notizia giunta stamattina in Redazione. Pochi minuti e Messinaora era lì, a fotografare, filmare ed assistere all’ingresso dei poliziotti in tenuta antisommossa, con una diretta su FB. Pochi in quel momento gli occupanti e nessuno di essi ha opposto resistenza, rimanendo pacificamente davanti al teatro per continuare a manifestare contro quello che considerano “un atto di forza”. Lo scorso 15 dicembre l’ex Teatro in Fiera, subito ribattezzato “Pinelli”, veniva “ripopolato” e reso fruibile da un gruppo di manifestanti decisi a ripulirlo dalle macerie accumulate in anni di chiusura ed incuria.

Inizialmente gli occupanti hanno così ricevuto complimenti generali – anche istituzionali considerando quelli del Presidente Crocetta – per un’iniziativa che di fatto faceva rivivere una struttura inutilizzata. Col trascorrere dei giorni però qualcosa ha convinto le autorità a pensare allo sgombero, motivandolo con dieci inviti di comparizione per alcuni dei ragazzi (la gran parte molto giovani) che vi si trovavano dentro.

Gli avvisi di garanzia sono stati consegnati a: Alati Carmelo, Arena Alessandro, Camarata Massimo, Corbascio Giulia, Giordano Giulia, Magnisi Viviane, Mantineo Marilin, Princiotta Cariddi Gaetano, Risitano Claudio, Romeo Filomena.

Le tre pagine dell’atto sono molto chiare: i reati contestati sono ascrivibili alla violazione agli art. 110, 633, 639bis, 681 del codice penale. Gli ultimi due in relazione all’art. 80 Tulps.

Il che detto in parole povere equivale a questo: si contesta l’apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento. Come recita l’art. 681 “Chiunque apre o tiene aperti luoghi di pubblico spettacolo, trattenimento o ritrovo, senza avere osservato le prescrizioni dell’Autorità a tutela della incolumità pubblica, è punito con l’arresto fino a sei mesi”. A ciò si aggiunge l’occupazione permanente dello stesso immobile che è ricordato tramite la citazione dell’art. 633. Anche in questo caso il Codice penale parla chiaro, tanto da farci comprendere il perché vi siano stati dieci (non uno di meno) avvisi di garanzia: “Chiunque invada arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a due anni o con la multa da euro 103 a euro 1.032. Le pene si applicano congiuntamente, e si procede d’ufficio, se il fatto è commesso da più di cinque persone, di cui una almeno palesemente armata, ovvero (oppure) da più di dieci persone, anche senza armi”.

Pur essendo dunque gli occupanti disarmati e pacifici, il loro numero uguale o superiore a dieci ha fatto scattare immediatamente il nulla osta per l’intervento della polizia. Non importa, sempre per la legge, il numero esatto di coloro che hanno aperto inizialmente i cancelli del Teatro: secondo l’art. 639bis “Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita” e tutti i dieci convocati sono ugualmente considerati colpevoli della conseguente occupazione.

Questi soltanto i reati ascritti; l’atto, che abbiamo potuto visionare attentamente, non parla assolutamente di pericolosità dei soggetti per se stessi e per eventuali cittadini transitanti nell’area.

Anzi: più volte si leggono precisazioni come questa: “da un lato è evidente che all’atto dell’occupazione e sino a qualche giorno fa non risultava la situazione di pericolo per la pubblica incolumità dedotta in tale rapporto e dall’altro non vi sono a tutt’oggi formali prescrizioni date dall’autorità di P.S. a tutela dell’incolumità pubblica”.

In pratica anche per la Procura i ragazzi convocati non hanno mai, a meno di smentite durante le indagini ora in fieri, costituito pericolo per se stessi e per altri come invece detto da alcuni tramite web e non solo. Questo punto è importante perché di fatto i dieci sono stati già indicati come teppisti in alcuni commenti dei social network, siti che la nostra redazione ha seguito costantemente nella mattinata per tenere aggiornati i lettori in merito ai possibili risvolti sociologici della faccenda che ha catalizzato la rete per ore; al contempo rare erano le presenze sul posto di solidarizzanti e spettatori, causa probabile il fatto che fossero appena le 8:45 di un giorno feriale in cui in molti erano già a lavoro. Le pene applicabili sono comunque serie ed adesso non resta che conoscerne gli sviluppi. (CARMEN MERLINO)

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