MORTO UN EX DIPENDENTE DELLA SACELIT: E’ LA 113 VITTIMA DELL’AMIANTO

 

 

Centotredicesima vittima dell’amianto fra i 220 ex dipendenti della Sacelit di Archi, frazione di San Filippo del Mela, in provincia di Messina. Questa mattina (domenica 17 marzo) è morto Giorgio Spoto, uno dei dipendenti che ha trascorso 30 anni della sua vita nella fabbrica della morte.  Lo ha reso noto il presidente del comitato “Ex esposti amianti”, anch’egli ex dipendente Sacelit e sindacalista Salvatore Nania, attraverso un commovente comunicato che pubblichiamo di seguito:

 

“Mentre siamo in attesa di notizie dell’approvazione definitiva del Piano Nazionale Amianto da parte del Ministro Balduzzi del Ministero della Salute e di ricevere delucidazione sulla nostra richiesta di incontro da parte dei responsabili della Regione Sicilia, Presidente Crocetta, Assessore Lo Bello e Borsellino per effettuare la prima Conferenza Regionale Amianto e di ripercussione la Sorveglianza Sanitaria gratuita per tutti gli esposti a cancerogeni della Sicilia, siamo costretti a registrare e denunciare i continui decessi negli ex esposti della fabbrica della morte di San Filippo del Mela.

 

Questa mattina ci ha lasciati all’età di 73 anni, Giorgio Spoto, per ASBESTOSI PLEURICA CON PLACCHE PLEURICHE (riconosciuta nel lontano 2006) – MESOTELIOMA PLEURICO. 113 i decessi su 220 ex dipendenti della Sacelit, più del 50%. Giorgio ha lavorato all’interno della Sacelit per ben 30 anni con la qualifica di impiegato e le mansioni di addetto alle paghe. Ha svolto il suo lavoro con la massima serietà e professionalità.

Questo ci fa meditare, ancora una volta, che non esisteva e non può esistere una soglia di esposizione diretta, in considerazione del lavoro svolto in ufficio da Giorgio, ma è evidente, così come appurato scientificamente, che basta respirare una fibra di amianto, per ritrovarsi dopo 20 o 30 anni, un Mesotelioma. Le patologie per i quali ha sofferto sin dal lontano 2006 hanno inciso tantissimo nell’espletare la sua vita quotidiana.

 

Per anni  – ricorda Salvatore Nania – è stato componente di questo Comitato portando avanti, in stretta mia collaborazione le lotte per i benefici dell’esposizione amianto, dei riconoscimenti previdenziali o in alternativa una somma che potesse compensare la perdita sulla pensione, per gli ex compagni andati in pensione prima dell’entrata in vigore della legge 257 del 1992, per il fondo vittime dell’amianto e per la Sorveglianza Sanitaria gratuita per tutti gli esposti a Cancerogeni, così come si era riusciti ad avere per gli ex esposti e i loro familiari della Sacelit di San Filippo del Mela, per i mancati riconoscimenti di malattia professionale da parte dell’Inail di Milazzo.

 

Giorgio era raccapricciato, deluso, amareggiato nel dovere giornalmente constatare l’egoismo, la scarsa sensibilità, la mancanza di solidarietà, di umanità, di serietà da parte dei responsabili delle Istituzioni e dei politici che dovevano tutelare l’integrità fisica e psicofisica dei lavoratori ex esposti a cancerogeni, dei loro familiari per gli indumenti da lavoro che erano stati costretti a lavare, per i cittadini in genere che sono risieduti vicino le azienda produttrici di materiale in amianto-cemento.

Mi diceva spesso “ Salvatore stiamo portando avanti una battaglia contro i mulini a vento”, puntando su Istituzioni e Politici che sembrano sordi sulle sofferenze delle persone. Oggi Giorgio ci ha lasciati, noi continueremo le nostre battaglie fino alla fine, in sua memoria e nel suo ricordo”.

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