PONTE SULLO STRETTO: MATTEOLI AL GOVERNO “NON LIQUIDATE LA SOCIETA'”

 

“Il governo non adotti il decreto di messa in liquidazione della Società Stretto di Messina fintanto che il Tar non si sarà pronunciato sull’istanza cautelare avviata dal Contraente Generale Eurolink a seguito del suo recesso dal contratto per la realizzazione del Ponte. A seconda del pronunciamento del Tribunale amministrativo non si può escludere che si rideterminino tra le parti le condizioni per la fattibilità dell’opera”. Lo chiede il senatore del Pdl Altero Matteoli, in un’interrogazione parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio e al ministro delle Infrastrutture.

Nell’atto ispettivo, l’ex ministro delle Infrastrutture ripercorre le numerose tappe dell’annosa vicenda del Ponte sullo Stretto di Messina, dall’approvazione della legge 1158 del 1971 fino al riavvio delle procedure nel 2008 attuate dall’ultimo esecutivo Berlusconi quando a guidare il ministero di Porta Pia fu chiamato, appunto, il senatore Altero Matteoli. In ultimo, gli atti dell’attuale governo che potrebbero determinare lo stop definitivo alla realizzazione del Ponte. “Ho sempre creduto che il Ponte – aggiunge Matteoli – sia un’opera necessaria per la Sicilia, per l’Italia e l’Europa e che la sua realizzazione avrebbe risvolti economico-occupazionali di grande rilievo per il Meridione che soffre più di altri contesti la grave crisi economica che attraversiamo”.

“Il nostro progetto prevedeva la costruzione del Ponte attraverso capitali privati da ricercare sul mercato ed un limitato esborso pubblico distribuito nei sette-otto anni previsti per i lavori. Se quindi – conclude Matteoli – esiste anche una sola possibilità per non abbandonare il progetto bisogna percorrerla. Da qui il mio pressante invito all’attuale governo di lasciare al prossimo esecutivo, nel pieno delle sue funzioni, ogni decisione politica e programmatica sulla questione”.(ANSA)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it