CITTADINI CHE DAL BASSO FANNO PROPOSTE PER CAMBIARE MESSINA: LE PAGINE SOCIAL

Si trova su Facebook ed è stata creata il 20 agosto 2010, così almeno è riportato tra le informazioni. Si tratta della pagina rintracciabile digitando, nella barra della ricerca del social network, la dicitura Cittadini che dal basso fanno proposte per cambiare Messina. In tutto e per tutto sposa il progetto originario del neo Sindaco che, quasi come un moderno San Francesco, anche ieri ha fatto il suo ingresso al comune scalzo!

La pagina però non è legata ufficialmente al movimento di Accorinti, ma certamente è collocabile nel crescente fenomeno di partecipazione allo scopo del movimento, come si può osservare nelle ultime settimane con la nascita di altre pagine sui social network, come BENE COMUNE MESSINESE, IDEE DAL BASSO  o RIVALUTIAMOCI, IDEE E INIZATIVE PER CAMBIARE MESSINA DAL BASSO.

Che la nuova amministrazione gradisca molto più il NOI dell’IO si è già ripetutamente palesato, non solo durante questa campagna elettorale ma anche nelle prime ore che Renato Accorinti ha trascorso da sindaco.

Prima la rimozione del vetro che chiudeva ai cittadini l’accesso al palazzo comunale, poi la rinuncia alla scorta e, tornando indietro di 48 ore, il suo discorso dai toni comunitari tenuto dal balconcino di Palazzo Zanca. Il movimento civile “Accorintiano” (possiamo chiamarlo così?) ha viaggiato moltissimo sfruttando le nuove tecnologie e i social network come, prima di lui, il movimento 5 stelle. Ed oggi la volontà di coinvolgere la cittadinanza è evidente nell’attività di una pagina facebook i cui apprezzamenti crescono a vista d’occhio. Solo qualche dato per capirci: intorno alle ore 12 contava 1.040 “Mi Piace”, che a distanza di poco meno di un ora hanno superato i 1.130.

 

“In questa pagina vogliamo segnalare costruttivamente e senza finalità politiche tutto ciò che rappresenta spreco ed inefficienza nella città di Messina, fiduciosi che qualcuno prenda coscienza del problema e faccia qualcosa per risolverlo”, ecco brevemente esplicitati gli scopi della pagina. “Come al solito, i cittadini pagano le inefficienze di tutti i settori e le subiscono in silenzio. E’ venuto il momento di dire basta.

Con questa pagina vogliamo segnalare direttamente, anche documentandole, le inefficienze della città di Messina”.

Le proposte che i cittadini avanzano sono indice di come la città sia stata a lungo trascurata anche nel suo aspetto puramente fisico, oltreché culturale e spirituale. Si parla di verde pubblico, aree pedonali per famiglie, muretti divelti, sporcizia lungo le strade, cassonetti stracolmi di immondizia e, ancora, carenza di servizi, problematiche legate alla viabilità e alla segnaletica. Qualcuno avanza proposte concrete, come l’attivazione del wi-fi libero o il servizio di bike sharing, per intenderci il servizio di biciclette pubbliche. Tra i commenti alle segnalazioni non manca, poi, qualche battuta di spirito di cui, però, è comunque da considerare la bontà del senso generale.

Che Messina di problemi ne abbia parecchi non è un mistero, ma prima di pensare al bike sharing dovremmo rivedere totalmente il nostro modo di vivere la città e la collettività e forse, più in generale, di vivere.

È chiaro, anche da alcuni commenti che gli utenti abbandonano sui social network, che non tutti gradiscono le iniziative del rivoluzionario Accorinti e, diciamocelo, sarebbe anormale il contrario dal momento che nessuno di noi può aspettarsi in questa vita di essere apprezzato all’unanimità. Certo è, però, che un approccio simile ci risulta nuovo. Se l’intento della pagina in questione, come d’altro canto quello annunciato da Accorinti, si concretizzerà, allora saremo veramente cambiati noi come cittadini, in qualità, rispetto per il prossimo, per l’ambiente, per la collettività. Come definire il nostro sindaco? Un visionario sognatore o una persona che crede che se si può sognare si può fare? E noi, da bravi messinesi che hanno dimenticato cosa significa collettività a favore di un concetto molto più leggero, quello di individualità, saremo capaci di contribuire nel nostro piccolo?

La rivoluzione è in atto, staremo a vedere. (LAURA MANTI)

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