LA BIG BAND “INCOGNITO” CONQUISTA TAORMINA : DAL FUNK AL JAZZ ALL’INSEGNA DEL SORRISO

Termina tra gli applausi di una platea in estasi il concerto che nella splendida cornice del teatro greco di Taormina  ha visto ieri sera protagonista la Jazz Funk band inglese “Incognito”.

“Uno spettacolo dentro lo spettacolo”, come recita lo slogan di Taormina 2013. Lo spettacolo , offerto da Jean Paul Maunick, in arte Bluey, e la sua creatura Incognito, dentro quello spettacolo,unico al mondo,  che è il Teatro Greco.

Tornati in Sicilia, a distanza di tre anni dal sold out per il Catania Jazz Festival del 2010, la big band capitanata da Bluey, l’unico membro originale, è riuscita a coinvolgere il pubblico presente in un viaggio che ha ripercorso gli oltre 30 anni di attività della band.

Considerati unanimemente, dalla critica e dal pubblico, come i padrini dell’Acid Jazz, grazie ad un capolavoro di stile come l’album “100° and Rising”, gli Incognito, maestri nel mescolare Funk, Jazz e soul, hanno riproposto, per l’unica data siciliana dell’anno,  il meglio del loro repertorio, spaziando dal primo album “Jazz Funk” (1981)  sino all’ultima e acclamata fatica discografica “Surreal” (2012).

Un viaggio ricco di note che si apre con “Expresso Madureira”, tratta da “Translatantic R.P.M.” (2010),e che continua con “Talking Loud “, Can’t Get You Out of My Head”,  la scalda pista “Goodbye to Yesterday” sino a giungere ai grandi classici del bagaglio artistico degli Incognito come “1975” e, apice della serata,  “Still A Friend Of Mine”.

Due ore all’insegna dell’umiltà, della competenza  e della gioia. Tre parole cardine per descrivere un concerto che nel cuore dei presenti ha lasciato molto più del semplice ricordo di una bella serata . L’umiltà di un leader, Bluey, che non lascia spazio ad autocelebrazioni ma che, con la sua immancabile Telecaster, è solo ed esclusivamente al servizio del suo repertorio e, soprattutto, della sua stessa creatura, gli Incognito.

Abile non soltanto musicalmente ma anche come front-man, ballando, raccontando aneddoti  e  presentando , tra un brano e  l’altro, uno ad uno i suoi compagni di viaggio, con quell’ affetto tipico di chi nella musica trova la strada per dispensare un messaggio che possa realmente  unire le persone ,  un messaggio d’amore per la vita, quella stessa vita che ognuno di noi dovrebbe onorare con il sorriso, quello stesso sorriso che non è mai mancato a nessun componente degli Incognito lungo la serata.

Un concerto, quello di ieri sera, che è stato anche  un’occasione per vedere all’opera la competenza di una band multietnica composta da 11 elementi, affiatata e ricca di groove,  con una sezione ritmica affidata al romano Francesco Mendolia alla batteria, Joao Caetano (Cina) alle percussioni,  una sezione fiati  tutta scozzese capitanata da James Anderson al sax, Sidney Gaul (tromba) e Nichol Thomson (trombone), 3 prime voci del calibro di Mo Brandis, di origini tedesche, l’inglese Natalie Williams e la regina del “caraibean soulVanessa Heynes, senza dimenticare Francis Hyltonal basso e Matthew Cooper alle tastiere.

Due ore ricche non soltanto di grande musica ma anche di tanta ironia, con una sezione fiati protagonista di numerosi siparietti e divertenti coreografie inventate sul momento per indurre il pubblico in danze sfrenate all’insegna del funk.

La notte di Taormina assume quindi numerose sfumature e,  tra un omaggio a Stevie Wonder e un classico come “Always There”, la serata termina con il pubblico ormai sotto il palco, definitivamente coinvolto da una sezione ritmica impeccabile, inebriato da un assolo di sax.

Giusto il tempo di un bis con “Reach out” e Everyday” e si giunge ai saluti, con un ultimo e toccante messaggio che Bluey vuole regalare ad una platea mai stanca : “Oltre il colore, oltre la fede, siamo tutti uniti sotto il segno del Groove”. Amen.

 

Il concerto di ieri sera è stata anche l’occasione per scambiare due chiacchiere con il leader degli Incognito Bluey.

Incognito nuovamente in Sicilia dopo il sold out di 3 anni fa al Catania Jazz Festival, cosa si prova nel ritornare nuovamente in questa terra e  suonare in uno scenario incantevole come quello del Teatro Greco di Taormina ?

“ E’ bellissimo ritornare a Taormina. L’ultima volta che in cui ho suonato, risale al 2010 con Mario Biondi, poco prima di produrre il suo album “Sun”.
Ho dei bellissimi ricordi anche perché la Sicilia ha un posto speciale nel mio cuore, mi ha sempre colpito sin dalla prima volta in cui l’ho visitata durante i primi anni 90, Un ritorno romantico! “

 

Dal primo album “Jazz Funk” del 1981 all’ultimo “Surreal” del 2012, una carriera prolifica ricca di 15 album, in una società dove tutto si consuma rapidamente, quale è il segreto di questa longevità musicale ?“ Noi suoniamo una musica senza tempo, principalmente perché non abbiamo alcun interesse nel seguire le mode del momento.Infatti  abbiamo costruito una relazione onesta e forte con il nostro pubblico. Chi ci ascolta sa che quello che suoniamo è sincero e che tendiamo a creare un collegamento con l’anima stessa dell’ascoltatore.
In cambio di questa fiducia noi facciamo di tutto per soddisfare il nostro pubblico perché il nostro successo si basa proprio sul nostro approccio e sul nostro modo di fare “

 

“Surreal” contiene 14 tracce che spaziano dal Jazz al soul passando per il Funk, un album che sembra perfetto come colonna sonora estiva, come nasce un album degli Incognito ? 

“ Riguarda le nostre storie, il periodo in studio di registrazione e la formazione del momento. Proprio in “Surreal” ci sono 4 nuovi elementi Natalie Williams, Mo Brandis, Joao Caetano  e il batterista italiano Francesco Mendolia. Infatti sono stato ispirato proprio dalla loro vitalità , elemento che volevo si sentisse nel disco.
La collaborazione con Natalie e Mo inoltre mi ha dato una nuova direzione un nuovo sound mentre il resto della band provvedeva a mantenere il nostro Sound cardine come il soul , la buona vecchia scuola Jazz, il funk la disco, tutti elementi che spesso denominiamo “Acid Jazz” !

 

Parlando nuovamente della Sicilia, non possiamo non citare Mario Biondi,  come è nata questa amicizia  e come è stato suonare con lui alla Royal Albert Hall di Londra?“Lo spettacolo alla Royal Albert Hall è stato fantastico, un evento che arricchisce la propria vita. Noi abbiamo lavorato sodo sull’album “Sun” è stato come celebrare una nascita , la nascita del sole per l’appunto !
Ognuno di noi ha superato se stesso , il gruppo, le special guest e Mario e a tutto questo si sono unite le atmosfere spettacolari della Royal Albert Hall e il calore del pubblico , tutti elementi che hanno reso la serata veramente speciale, una cosa da raccontare ai propri nipoti!”

 

Bluey, quali sono gli artisti o gli album che hanno maggiormente influenzato il tuo sound  ?

“Stevie Wonder, Marvin Gaye and Earth Wind & Fire – Everything that they have ever recorded. Minnie Riperton: Adventures In Paradise; Banda Black Rio: Gafieira Universal & Maria Fumaça; Donald Byrd: Places & Spaces; Rufus & Chaka Khan, Average White Band, Quincy Jones, Norman Connors; D’Angelo, Erykah Badu, Hiatus Kaiyote, The Roots, Q-Tip, Robert Glasper Experiment “

 

Progetti per il futuro ? esiste la possibilità di rivedervi presto in Sicilia ?

E’ una cosa molto bella certamente torneremo

 

Il tempo stringe e siamo giunti ormai alla fine, è stato un vero onore poterti intervistare, hai un messaggio per i nostri lettori ?

To the Readers of Messinaora.it  I send out good vibes, peace and love. Shine on! Bluey”

(FRANCESCO ALGERI)

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