FELUCA IN JAZZ : CHIUDE IN GRANDE STILE IL MESSINASEAJAZZ FESTIVAL DI MAZZARINO (FOTOGALLERY)

Le buone premesse c’erano già e le carte tutte in regola sin dall’inizio sono state ben giocate: Messina Sea Jazz Festival ha suonato quattro serate di jazz d’eccezione riempiendo la terrazza dell’ex Irrera a Mare, anche a dispetto del concerto reggae di sabato scorso.

I numeri ufficiali dell’organizzazione che porta la firma di Lello Manfredi e del direttore artistico Giovanni Mazzarino contano più di 2500 spettatori in tutto, un centinaio gli studenti da tutta Italia, più di sessanta artisti per un totale di sette spettacoli al giorno, dieci tecnici attivi 24 ore su 24 per un centinaio di strumenti musicali a disposizione per workshop, concerti e jam session.

Sabato 20 luglio il doppio concerto in Fiera ha previsto prima il “Patchwork” di Nello Toscano al contrabbasso con cinque musicisti d’eccezione, Seby Burgio al piano, Dino Rubino alla tromba (entrambi molto impegnati in tutte le attività del festival), Giuseppe Tringali alla batteria, Gaetano Cristofaro al sax tenore e a quello baritono Carlo Cattano. Sale sul palco anche Stefano Bagnoli per suonare a quattro mani con Tringali un pezzo dedicato a Lester Bowie.

Questo concerto lascia il posto all’ultimo live, quello guidato da Mazzarino al piano: il maestro promotore storico di Piazza Jazz è una cosa sola con lo strumento che suona e col progetto che ha portato avanti con dedizione e ferma consapevolezza: è grazie a lui se il popolo del jazz messinese e non solo ha respirato ventate d’aria fresca e di alta qualità. La prima edizione del Messina Sea Jazz Festival sorprende davvero per il valore altissimo, per la quantità considerevole di artisti ed eventi, per l’ampia partecipazione di pubblico. Un gioiello da custodire in attesa di doppiare, l’anno prossimo, con la seconda edizione, anche se si vocifera già di un appuntamento invernale.

Mazzarino ospita sul suo palco Riccardo Fioravanti al contrabbasso, nuovamente Bagnoli alla batteria e la maestria disarmante di Fabrizio Bosso alla tromba.

Alla Marina del Nettuno subito dopo il concerto di Serena Ferrara, una jam che diventa un ballo sfrenato, musicisti e spettatori che si mischiano all’insegna del puro divertimento, un jazz vivo e entusiasmante, certamente tutt’altro che “per pochi”.

L’indomani, dalle 12 fino a pomeriggio inoltrato al lido Sottovento, il saggio degli studenti del MSJ Festival con il riconoscimento ai VINCITORI DEI PREMI E DELLE BORSE DI STUDIO MESSINA SEA JAZZ FESTIVAL 2013:

MIGLIOR STUDENTE MSJ 2013Matteo Cutello e Giovanni Cutello

MIGLIOR CANTANTE MSJ 2013Serena Ferrara
MIGLIOR STUDENTE Under 21Nicola Caminiti
PREMIO SPECIALE MSJ 2013a: Annalisa Parisi
PREMIO ASSISTENTE DOCENTEper : Antonino Anastasi, Joe ClementeJoe Costantino e Daniele Raimondi
PREMIO OFF IN JAZZa: Alessandra Mirabella
Borse di Studio Open Jazz School per strumentisti + Borsa di Studio MSJ 2013a: Giuseppe Campisi, Alessandro Ciffo, Salvo Castellano, Sirio Di Blasi, Stefano India, Angelo Minacapilli, Mario Scucces, Sergio Silipigni, Francesco Cardillo.
Borse di Studio Open Jazz School per cantanti + Borsa di Studio MSJ 2013 a: Cristina Cannella, Manuela Ciunna, Federica D’Andrea, Francesca Varvarà
Borse di Studio MSJ 2013
Francesca Caruso, Fabio Catania, Lia Ferro, Valentina Gramazio, Ruggero Paruta, Marina Raimondi, Maria Concetta Zarbo, Sole Vaccarella, Pinetta Ferro

A sorpresa, e non per modo di dire (davvero anche gli studenti fino all’ultimo non sapevano cosa sarebbe accaduto) una serata in feluca a Ganzirri: Zeus, la feluca di questa festa jazz, è un’imbarcazione tra le più antiche a Messina (ha più di quarant’anni) che continua la tradizionale caccia al pescespada. Grazie alla disponibilità del Comandante Pino Mancuso, ha regalato un momento fascinoso e inaspettato a tutti i partecipanti, fra chi si avventurava sulla passerella e coloro che hanno preferito godersi lo spettacolo dal tetto della cabina. Una festa che ha coinvolto tutto il borgo marinaro, con le note che dalla baia hanno attraversato il mare fino a raggiungere i vicoli del villaggio popolato dai pescatori.

Un festival – e una chiusura in grande stile – di una bellezza eclatante, in attesa di nuove sorprese di jazz a venire. (NUNZIA LO PRESTI)

Le foto sono di Paolo Galletta

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