MANA CHUMA RILEGGE L’ILIADE PER LO SPETTACOLO TEATRALE CHE CHIUDE L’HORCYNUS FESTIVAL

La decima giornata dell’undicesima edizione dell’Horcynus Festival si apre (ore 19.00) con l’inaugurazione di Made in Sicily, mostra collettiva fotografica, che sarà ospitata fino al 20 agosto nelle sale del Complesso Monumentale di Capo Peloro.  A seguire, per la sezione MigrAzioni tra terre e mare, lo spettacolo teatrale L’ultimo inganno / Un’altra Iliade, di Massimo Barilla e Salvatore Arena, con Salvatore Arena. Lo spettacolo è fuori abbonamento.

Chiude la serata, per la sezione Mare di Cinema Arabo, la proiezione del documentario The Scream, della regista yemenita Khadija Al-Salami.

Eccp nel dettaglio gli eventi:

 
  Made in Sicily Collettiva fotografica Parco Horcynus Orca – Complesso Monumentale

Inaugurazione della mostra 6 agosto, ore 19.00

La mostra collettiva fotografica a cura di Officinae dell’Arte propone circa 80 pezzi di street photography, waterscape, still life, photomanipolation, urban photography. Tanti modi diversi di dire fotografia, molteplici punti di vista, un unico denominatore comune: la sicilianità.

Un gruppo di fotografi mostra il proprio punto di vista e racconta una visione del mondo – testimonianza, documentazione e racconto – che parla in siciliano, ripreso e narrato da siciliani ai siciliani ed al viaggiatore.

Le tematiche impresse nelle fotografie rappresentano,  da un lato, forte motivo di attenzioni educative;  il punto di partenza per accendere riflessioni e discussioni sul concetto di “ripresa”, e non soltanto fotografica. Ma Madeinsicily è anche un invito alla riscoperta di una identità moderna e Mediterranea, che pure affonda radici, senza mai dimenticarle, in un passato lontanissimo. Uno spaccato contemporaneo che attraverso la fotografia disegna i tratti di una identità culturale, artistica, sociale che trova la propria, naturale collocazione nel cuore del Mediterraneo, in Sicilia, e che spingendosi ben oltre le Colonne d’ercole cerca l’infinito.

Espongono: Alessandro Grussu, Vincenzo Chisari, Enrico Borrometi, Enrico Guerrera, Silvio Ruvolo, Siro Barbagallo, Manlio Arena, Antonio Fede, Deborah D’angelo, Domenick Giliberto, Anna m. Ponfi, Nicola Bonanno, Giuseppe de Luca, Antonio Giocondo, Carlo Omodei, Peter Martin, Piero Parisi, Mariaconcetta Timon Bombaci, Roberto Manganaro

Ocho Scostante

 

La mostra è visitabile fino al 20 agosto, nelle sale del Complesso Monunentale di Capo Peloro.

L’Ultimo Inganno / Un’altra Iliade di Salvatore Arena e Massimo Barilla

coproduzione Mana Chuma Teatro e Fondazione Horcynus Orca, in edizione speciale al Festival

Parco Horcynus Orca – Giardino delle Sabbie 6 agosto, ore 21.30

L’Ultimo Inganno / L’altra Iliadenon è soltanto un approccio diverso ad una storia universale. È una ricerca sul linguaggio e su una narrazione innovativa, è una messinscena in cui il ritmo non cade mai, è un racconto in cui sentimenti e azioni passano anche attraverso le luci e le scene. In special edition all’Horcynus Festival, lo spettacolo con protagonista Salvatore Arena avrà un nuovo allestimento studiato per l’occasione e ritorna alla guerra raccontata da Omero con il punto di vista di una vedetta troiana e del greco Tersite. Due personaggi, due dimensioni, due altezze. Due linguaggi e due tempi distinti. Una vedetta troiana condannata a vivere, condannata a ricordare. Un greco fuori dal coro. Cantore disilluso tra le pieghe del potere. Cinico e tragicomico. Un po’ Iago un po’ buffone. Il primo personaggio, la sentinella, sta in alto, come costretto sopra qualcosa di precario, quello che resta delle mura, forse. Anche la sua lingua è alta. Alta, ma terrosa. Come masticasse sabbia insieme alle parole. L’altro, Tersite, è in basso, lo spazio è suo, grondante del suo idioma, dei suoi artifici, delle sue offese, della sua arte esuberante. 

L’ultimo inganno è fondamentalmente un incontro, l’unico sguardo incrociato dei due personaggi al culmine della storia. Quello che poteva essere e non è stato. Da qui la storia di dipana, con voci alterne, e non tralascia niente. Il riso e il pianto. La luce e il buio. L’orrore e la pietà. E tutto scorre, il ritmo è incalzante, nessun respiro in più del necessario. Nessuna concessione alla retorica. Affronta la fascinazione della narrazione epica, la straripante bellezza delle schiere armate, delle navi che oscurano il mare, delle insegne colorate, non ne nega l’essenza, la potenza dell’immagine, ma l’attraversa per andare oltre, e il senso che ne scaturisce è nuovo. Nella narrazione della grande battaglia le definizioni di parte scompaiono. Non ci sono più Achei né Troiani. La paura, il dolore, il sangue, gli occhi e le mani si mescolano e non hanno colore, si declinano in atti precisi raccontati dall’interno, come in un lungo piano sequenza, e quello che resta è solo… “polvere nell’aria”. Parole incastrate tra denti e lingua. Ed una sofferta consapevolezza… La parola ci trascina insieme ai personaggi, il racconto ci forza, ci obbliga a guardare insieme a loro, a non distogliere lo sguardo. Ma nel contempo conforta noi e loro. Lenisce le ferite… Come unguento di terre lontane. Ad un tempo strumento di condanna e redenzione.

The Scream

di Khadija Al-Salami (Yemen, 2012 – 83’) Mare di Cinema Arabo

Parco Horcynus Orca – Complesso Monumentale 6 agosto, ore 23.10

Donna yemenita, costretta a sposarsi a undici anni, Khadija Al-Salami firma la regia di questo documentario che racconta il ruolo importante svolto dalle donne in Yemen nella ribellione contro la dittatura e le manifestazioni di strada per richiamare attenzione sulle proprie sofferenze e necessità. La telecamera segue Rahma, una giornalista, Balqis, un’attivista per i diritti umani, e Huda, una poetessa, tre donne hanno vissuto in prima persona le vicende della lotta per la democrazia in Yemen.The Scream, ospite alla nona edizione del Dubai Film Festival,   fa un ulteriore passo in avanti, indagando le conseguenze della partecipazione delle donne alla rivoluzione e mostrando il dolore di chi si accorge che la rivoluzione non è riuscita a migliorare il loro status all’interno della società yemenita.

 

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