MIRTOROCKFEST: I NEBRODI A TUTTO ROCK!

Passione, amicizia, sapori sopraffini e ovviamente tanto rock, tanta buona musica, questo è stato e sarà nelle prossime edizioni il Mirto Rock Fest.

Dieci band ed oltre dieci ore di musica, tra live e djset, hanno intrattenuto tutti coloro che per due giorni,    il 4 e 5 Agosto, hanno deciso di immergersi nella suggestiva cornice di Mirto, un piccolo e ridente paesino dei Nebrodi, il balcone immaginario da cui affacciarsi per osservare Alicudi e Filicudi.

Scorre veloce anche la serata di Lunedì, intensa come la prima ma diversa nel suo incedere. L’apertura delle danze affidata ai Sex Romance prosegue il percorso rock del primo giorno, pian piano, però, il sacro verbo del rock inizia a contaminarsi ed i rigurgiti Hip Hop in chiave Metal degli Italo ecuadoregni El Karmaso, autori di una prova su di giri, scuotono un pubblico ancora con la pancia piena.

Cambio di palco e i Black Eyed Dog, riservati e intensi, ricordano che il famoso “Alternative Rock” è di casa anche in Italia, forse troppo sommerso dalle rigide regole del mainstream.

I 2pigeon dividono la serata in due, proprio come loro, duo Electro-Kraut-Pop  in grado di tessere acide basi e di trasformare il Mirto Rock in un rave momentaneo. E poi ? E poi arrivano loro, i Nobraino, o meglio, lo spettacolo dei Nobraino e mai la parola “spettacolo” è stata così calzante perché i Nobraino sono goliardia, ironia, poesia e sana follia, di quella follia intellettuale che o ami o odi, niente vie di mezzo.  Il pubblico di Mirto ha amato. Proprio tale goliardia li ha spinti ad intrattenere i presenti tra salti, schitarrate, vuoti di memoria, suonatori di tromba volanti.

La Giacca di Ernesto” e “Nottambula” surriscaldano il pubblico, al resto ci pensa Lorenzo, non Jovanotti, ma Lorenzo Kruger, cantante e attrazione vivente dei Nobraino,  in grado di matare come un torero d’alta scuola quei, “pochi ma buoni”, per stessa definizione del leader dei Nobraino, pronti ad incendiarsi sulle note di “Tradimentuz”.  

Anche perché quei “pochi” sono consci del fatto che uno show della band di Riccione non è solo musica ma un vero e proprio spettacolo dentro lo spettacolo.  In uno show dei Nobraino può, infatti,  succedere di tutto, può succedere anche che il cantante sottragga uno smartphone dal pubblico per registrare dal palco l’esibizione( assicurando tanti ”mi piace” al fortunato) o che attraversi, dopo essere scomparso dal palco, l’intera folla sottostante,  cantando e guidando contemporaneamente il furgoncino della band per poi salire sul tettuccio del furgoncino stesso per fare stage diving.

La metafora del cantante che si lancia tra le braccia del suo pubblico, evidenziando ancor di più quel tentativo di contatto, non solo scenografico ma umano, che i Nobraino ricercano in ogni loro performance. D’altronde, il calore sprigionato dal rapporto pubblico/artista sta alla base di un qualsiasi evento live, figuriamoci in un festival rock come quello di Mirto dove, nonostante alcuni piccoli intoppi dovuti proprio alla giovine età del festival, una cosa non è sicuramente mancata:  la gentilezza e la cordialità degli organizzatori, dello staff e di tutte quelle persone gravitanti attorno al festival che, con dedizione e tanta passione, hanno organizzato un evento di qualità in un territorio non facile e che nei prossimi anni ci regalerà ulteriori sorprese.

In totale è durata 90 minuti l’esibizione dei Nobraino,  90 minuti caldi come una partita di calcio alle 15 del pomeriggio del  15 Agosto.

Con “Film Muto” e il bis siamo già ai titoli di coda sia del concerto che del festival, i Dj Zingabeat e Fil Funk faranno ballare i presenti ancora per qualche ora sulle note di un beat zingaro e contaminato. Poi tutti a casa o nella propria tenda. Termina il Mirto Rock Fest 2013… lunga vita al Mirto Rock Fest . (FRANCESCO ALGERI)

FOTO FABIO BRUNO


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