VIA L’IMU, MA DAL 2014 ARRIVA LA “SERVICE TAX”

Via l’Imu, ma dal 2014 arriva la “service tax”, cassa integrazione rifinanziata per 500 milioni e soluzione per 6.500 esodati. Lo ha deciso oggi il Consiglio dei ministri.

«Adesso possiamo guardare al futuro dell’azione del governo con molta maggiore fiducia», ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta in una conferenza stampa al termine della riunione con mezzo governo al fianco. Si è scelto di realizzare «un punto cardine del patto fondativo di governo», ha aggiunto il vicepremier Angelino Alfano.

«Il Popolo della Libertà ha rispettato il patto con i suoi elettori e il presidente Letta ha rispettato le intese con il Pdl. Gli effetti positivi vanno a beneficio di tutti i cittadini», ha commentato il leader del Pdl Silvio Berlusconi.

La cancellazione dell’Imu, ha assicurato inizialmente il presidente del Consiglio, avverrà «senza nuove tasse». Poi però successivamente il premier si è corretto precisando che quanto aveva detto in precedenza era in parte scorretto». Le coperture verranno infatti da riduzioni di spesa, ma anche dalla tassazione dei giochi e delle scommesse e quindi da nuove tasse, oltre che dall’immissione di altri 10 miliardi di crediti delle imprese nel sistema che genereranno nuovi incassi per il fisco.

«L’Imu è cancellata, dal 2014 non ci sarà più l’Imu come l’abbiamo conosciuta fino a oggi, nella linea dell’impegno assunto con la nascita del governo. Il superamento porta oggi alla fine dell’Imu e dal 1° gennaio 2014 ci sarà la Service Tax» che sarà «formalizzata con la legge di stabilità», ha precisato Letta.

Nel decreto che accompagnerà la legge di stabilità, il 15 ottobre, «saranno indicate le coperture della seconda rata dell’Imu perché alcune coperture si svilupperanno nelle prossime settimane», ha quindi sottolineato Letta.

«Da tutti i partiti politici è arrivata la chiara indicazione della necessità del superamento dell’Imu, una indicazione chiarissima assunta nel programma di governo», ha poi aggiunto Letta, sottolineando che «un cambiamento radicale» era «assolutamente necessario» in particolare per l’iniquità dell’Imu.

Con il superamento dell’Imu «otteniamo una diminuzione del carico fiscale sulle famiglie italiane» che è «uno degli obiettivi del governo», ha continuato Letta. La service tax, ha poi osservato Letta, è «un’imposta federalista che fa scattare un meccanismo di responsabilità: “pago vedo voto”, se il sindaco applica bene, lo rivoto, se no cambio idea. La service tax chiude un capitolo e apre un capitolo in cui sindaci sono protagonisti con scelte legate a progressività e ed equità».

«Questa operazione» sull’Imu «la facciamo senza modificare il saldo dei conti pubblici e dunque il messaggio che diamo a Bruxelles è che facciamo questa operazione rimanendo sotto il 3%» del rapporto deficit/pil, ha inoltre precisato il premier.

 

«Cdm: missione compiuta! Imu prima casa e agricoltura 2013 cancellata. Parola Imu scomparirà dal vocabolario del futuro», ha scritto Alfano su Twitter. «Per finanziare la cancellazione dell’Imu non aumentano altre tasse: tagli alla spesa pubblica e altre scelte virtuose!», ha aggiunto il vicepremier definendo il decreto sull’Imu «una legge tax free».

«Abbiamo rifinanziato la cassa integrazione per mezzo miliardo di euro», ha poi detto il premier. Si tratta di «una prima risposta molto importante» per l’emergenza lavoro.

«Abbiamo dato una risposta strutturale a 6.500 persone» cioè i «licenziati individuali», ovvero la «categoria più disagiata» tra gli esodati, ha quindi annunciato Letta, sottolineando che questo è il quarto intervento, dopo tre del governo Monti, a favore degli esodati.

Letta ha poi annunciato un intervento «a sostegno di categorie disagiate dei cittadini, un provvedimento molto complesso che dà una risposta molto forte su mutui e affitti. Parliamo di morosità incolpevole per perdita di lavoro, giovani coppie e lavoratori con contratti precari, più un intervento della Cassa depositi per incentivare l’edilizia sociale».

Mario Monti attacca la scelta del governo sull’Imu, definendola un «cedimento di Enrico Letta e del ministro Saccomanni, di cui ho in grandissima stima, e del Pd alle pressioni del Pdl». «L’Europa – ha detto Monti a Omnibus su La7 – chiedeva da tempo che l’Italia introducesse una tassazione per la prima casa, non per un sadico gusto di far pagare di più ai cittadini ma per poter ridurre semmai la tassazione sul lavoro, stimolando la produttività. Il Governo ha scelto una strada diversa, quella di arrendersi alla forte pressione del Pdl. Quindi si avrà, se ho capito bene, un successo politico del Pdl, un’apparente soddisfazione per i proprietari di case e tutti i cittadini finiranno a pagare tutto questo con piccoli aumenti a piccole tasse e l’aumento dei tassi d’interesse».

Monti ha concluso affermando: «Il Governo è guidato da un partito, con il Pd pronto ad accondiscendere alle pressioni, anche se non le condivide, del Pdl e con Scelta Civica che non ha i numeri per impedire questa evoluzione. Tutto questo dà la sensazione, all’interno e all’esterno del Paese, che anche se c’è un Governo, si accettano pressioni che non hanno molto senso dal punto di vista economico e civile».

«Questo governo deve andare avanti perché l’economia reale chiede che non si perda il treno di una possibile ripresa». Lo ha detto il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini ospite di Radio Anch’io. Secondo Casini vanno affrontati i temi del lavoro, della crescita, dell’Imu, dell’Iva, le questioni relative alla Pubblica amministrazione e «davanti a questo scenario sarebbe pura irresponsabilità disperdere le ragioni che hanno portato forze antagoniste in un normale sistema parlamentare a collaborare insieme. È stucchevole – ha aggiunto il leader Udc – che, anche quando il governo fa qualcosa di positivo, si perda tempo nelle polemiche di chi rappresenta un provvedimento o l’altro come successo dell’una o dell’altra parte: è un segno clamoroso di immaturità politica. Dopo vent’anni – ha sottolineato – c’è chi, sia a destra che a sinistra, non vuole uscire da questo bipolarismo primitivo che ha portato solo danni. I falchi e colombe – ha concluso Casini – esistono eccome. E i falchi sono straordinariamente immaturi perché non riescono ancora ad emanciparsi dalla lotta fra berlusconismo e antiberlusconismo».

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