RADA SAN FRANCESCO ED ECOPASS: ECCO COSA NE PENSA IL SINDACO (VIDEO)

Rinnovo della concessione di Rada San Francesco, riscossione dei fondi ecopass e richiesta di riduzione costi per il ticket utile al traghettamento. Queste faccende hanno tra loro dei comuni denominatori: lo Stretto, splendido specchio d’acqua che separa due coste cugine, e l’amministrazione Accorinti. Da anni, infatti, l’attuale primo cittadino porta avanti campagne di sensibilizzazione al concetto di continuità territoriale e, ricorderete ,come in occasione della tornata elettorale di primavera, in prossimità della scadenza della concessione della “Rada Caronte”, organizzó una conferenza stampa-alla quale assente “rumoroso” risultó Saro Visicaro-per proporre un’alternativa identificata nel Molo Norimberga.

La questione tir, le battaglie contro il loro attraversamento della città, sconquassata dal continuo passaggio dei mezzi pesanti e la recente ufficializzazione delle somme che le compagnie di navigazione hanno versato nelle casse comunali dal 2010 ad oggi, sono e restano argomenti che definire caldi suona quantomeno eufemistico.

A ció si aggiunge la proposta sempre viva dell’istituzione di una flotta comunale, progetto condiviso trasversalmente da più associazioni e soggetti politici. Lo stesso onorevole Garofalo(Pdl), qualche mese fa competitor diretto -alle amministrative- del sindaco, scriveva ad Accorinti appena una decina di giorni fa in merito alla proposta. Anche Reset e M5S, nel periodo natalizio condivisero il tavolo dei relatori con il leader di CMdB, in occasione di una conferenza stampa con oggetto proprio la creazione di una compagnia di traghettamento pubblica. Qualche giorno addietro, tra l’altro, il neomministratore scriveva una missiva alle società di traghettamento, chiedendo la loro disponibilità a rivedere il costo del servizio, almeno limitatamente ai residenti delle aree dello Stretto.

Abbiamo colto l’occasione di un incontro con Accorinti, nella serata di ieri, per chiedere direttamente a lui ragguagli sulla posizione dell’amministrazione in merito alle faccende che concernono-direttamente e indirettamente- il sopra menzionato specchio di mare che, troppo spesso, nel tempo, abbiamo visto come lastra che divide due terre parenti. Ma il letto di Scilla e Cariddi è tutt’altro che un separatore, vuol essere riconsiderato come prolasso acquoso di un’Europa che non si ferma a Villa Sangiovanni o, se preferite,  di una Italia che, da capo Liribeo, attraversa l’intera Sicilia fino a trasformarsi in Penisola alle porte di quell’orizzonte visibile da Messina.  (ELEONORA URZI’)

 

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