LA “VISITAZIONE” DI CROCETTA A MESSINA: DA PALAZZO A PALAZZO (FOTOGALLERY)

Il galateo ha regole chiare e precise, ma è evidente che non tutti ne hanno una copia sul comodino. La giornata di oggi ne è la dimostrazione. Il Presidente della Regione viene aspettato, cercato, inseguito in lungo e in largo, per tutto il giorno, senza sosta, da addetti ai lavori e da chi un lavoro non ce l’ha e vorrebbe farglielo constare. Eh si, perché nonostante Rosario Crocetta fosse atteso alle 11.30 a Palazzo Zanca – con tanto di rinfresco previsto per il post briefing – al Municipio non arriverà prima di sera. Nessun guasto all’auto(blu) né emergenze dell’ultima ora, soltanto il tour messinese che, qualcuno suggerisce, ricorda un po’ la visita ai parenti che è d’obbligo a chi vive fuori e che gli fa accumulare ritardi su ritardi. Così, quella che si preannunciava la visita, si traduce nell’ultima tappa del giro presidenziale.

Primo appuntamento a Palazzo dei Leoni, il castello ormai senza re, la terra di nessuno, insomma. Lì una cordata di sindaci e rappresentanti dei comuni verranno intrattenuti dall’ex primo cittadino di Gela con discorsi degni del miglior Trapattoni, ricorderete certamente gli ironici servizi della Gialappa’s sul decano della panchina e sui suoi discorsi così “contorti” da aver bisogno dei sottotitoli.

Il monologo di ReSaro è parso criptico e arzigogolato, per moltissimi tratti incomprensibile, tanto che dal fondo del Salone degli Specchi si udivano, di quando in quando, risatine e interrogativi retorici che gli intervenuti bisbigliavano tra loro, per la serie:”che sta dicendo?”. Per altri aspetti suonava invece comprensibilissimo…ma  dai contenuti astratti, tanto da aggiudicarsi i “commenti bha”, ossia quelli che quando li senti pronunciare tutto ciò che riesci a pensare è per l’appunto  “bha!”.

Quel che si capiva – in realtà poco – sembrava niente più che un comizio, ma dal politichese i messinesi sono ormai annoiati ed è plausibile dopo un anno intero di campagna elettorale!

Accorate arringhe sulla bontà dell’aver eliminato queste “zavorre” che sono le Province e l’ormai nota idea di sostituirle con i consorzi di città metropolitane, costituite da comuni aggregati tra loro (“anzi, cominciate ad organizzarvi!” esorta dal pulpito. Ma che dice? Iniziare ad organizzarci? Sulla base di…? Qualcuno lo taccia!). Sarebbe stato gradito, se non d’obbligo, un approfondimento in merito ai recenti fatti di casa nostra in ambito formazione ma “non voglio parlare di Messina che è stata al centro degli attacchi su tale argomento”, commenta e dirotta la discussione sulla situazione simile verificatasi a Catania. Anche questo passaggio merita un “bha” ma la ratio è molto più comprensibile, specie guardandosi attorno e osservando quanti fedelissimi Pd e Pidiellini sopravvissuti alla fine delle province e non ancora ricollocati  gironzolano per la stanza.

Proclami su ciò che sarà, non solo dei prossimi anni alla Regione ma anche del quinquennio europeo, come lui stesso specifica – qui crediamo stia il cuore nonché la ratio del comizio – e critiche su ciò che sin qui è stato: bisognerebbe invero ricordargli che ormai il suo mandato ha spento la prima candelina. E’ evidente che siamo al cospetto di un’orazione degna di una propaganda preelettorale, ma per strappare un applauso, il Presidente è costretto a dirottare il discorso sull’inopportunità di offrire il proprio camposanto per dare asilo alla salma di un ex omicida antisemita.

Dopo annunci di denunce nel cassetto pronte da depositare al Tribunale di Messina, il buon Governatore ascolta alcune istanze di sindaci della provincia e poi riprende la sua marcia in giro per la città. Procura e Università sono mete del giro turistico prima di approdare a Palazzo Zanca dove degli imbalsamatissimi (poracci!) agenti in alta uniforme attendono all’ingresso l’arrivo del “Messia” (come lo chiamerà ironicamente di lì a poco il cons.Santalco).

E lo attendono dalle 11 della mattina, sotto il caldo cielo ottobrino, tirati a lucido e sull’attenti all’ingresso, come fossero guardie inglesi. Aspetteranno ancora fino ad oltre le 19, orario in cui anche il consiglio aprirà i battenti, orfano degli assessori ai quali era stato chiesto di presenziare per chiarire all’Aula le due delibere che restano tutt’oggi in stand by.

Intanto, nella stanza dei bottoni, una giunta incrociata, un asse Messina-Palermo che si snoda – a porte rigorosamente chiuse – zigzagando su tematiche varie relative alle strategie e al lavoro sinergico da impostare tra gentilamministratori.  Ad accompagnare Crocetta, una nutrita rappresentanza dei suoi: ass. Bartolotta (infrastrutture e mobilità) ass. Vanchieri (attività produttive), ass. Sgarlata (beni culturali), ass. Bonafede (famiglia, politiche sociali e lavoro), ass. Caltabellotta (risorse agricole e alimentari), ass. Valenti (autonomie locali e alla funzione pubblica) e, dulcis in fundo, ass. Borsellino. Un mare magnum di argomenti che, per essere trattati tutti esaustivamente, è plausibile credere ci possano volere giorni, settimane. Infatti si sarebbe parlato di tutto e di più, stando a quanto emerge dal comunicato stampa emesso al termine della seduta: “dalla messa in sicurezza del territorio, delle coste e dei torrenti, alla situazione dell’Azienda Trasporti Messina, i finanziamenti per bus a metano e metroferrovia; per la realizzazione della via Don Blasco; la Società di Trasformazione Urbana, contratto di quartiere Tirone; i fondi per le opere di risanamento relative a Casa Nostra; l’approvazione dei progetti da parte dell’assessorato ambiente; il punto franco, il comodato d’uso padiglioni ASI per birra Triscele e la zona franca urbana; l’avviamento per la stabilizzazione del personale a contratto; la gestione rifiuti con il progetto raccolta differenziata porta a porta, pre-trattamento e biostabilizzazione dei rifiuti, revamping di gestore del depuratore di Mili; la cessione al Comune dell’ospedale Regina Margherita; il contributo straordinario per l’edizione 2014 della festa della Vara; il finanziamento per la redazione del Piano Regolatore Generale; la richiesta di aree demaniali, militari e RFI, e beni demaniali non transitati, la Cittadella, Badiazza, Forte Gonzaga, Forte Castellaccio; il Parco dei Peloritani; l’impegno per continuità territoriale con la regione Calabria, la flotta pubblica da finanziare eventualmente tramite la vendita delle azioni dello Stretto di Messina; la zona Falcata e l’area fieristica; il patto dei sindaci, l’adesione dei sindaci; le concessioni onerose di rete di distribuzione gas; la lotta al randagismo, il canile sanitario; e la disciplina su IPAB”, come comunica la nota diramata dal Comune, la quale conclude: “al termine dell’incontro è stato donato al governatore e alla giunta regionale il volume “I protagonisti del Palazzo di Città – Messina 1861 ¨C 2012”.

Ci permettiamo di suggerire, per la prossima volta, un cadeau diverso, che so, “Piccola guida alle buone maniere” per esempio, quel libro che evidentemente manca su molti comodini e certamente su quello del Governatore – molti dei suoi assessori erano già arrivati da parecchio prima di lui – fosse solo in segno di solidarietà a quanti hanno atteso l’arrivo della delegazione, mettendo da canto gli altri impegni in agenda, amministratori compresi addetti ai lavori e quei famosi signori -di cui sopra- che il lavoro non ce l’hanno più e pensano di rivolgersi a Crocetta perchè, si sa, “Crocetta può“, lo dice anche Facebook!(ELEONORA URZI’)

Foto: SERENA CAPPARELLI

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