SCUOLA NEGATA AI DIVERSAMENTE ABILI: METER & MILES ACCANTO AI GENITORI IN LOTTA

La situazione è drammatica. Il servizio di assistenza e trasporto degli alunni diversamente abili delle scuole medie superiori  giorno 4 novembre 2013 sarà interrotto, dopo ben giorni 15 di volontariato da parte dei lavoratori del servizio e della cooperativa, giorni che non sono stati sufficienti per reperire i fondi necessari per garantire la prosecuzione del servizio garantendo il diritto allo studio.

La Meter & Miles, lo scorso 31 agosto, aveva sollecitato un intervento istituzionale che ha poi portato ad un incontro con il commissario dott. Filippo Romano il 5 settembre 2013 a Palazzo dei Leoni,  per affrontare l’emergenza  assistenziale degli alunni portatori di handicap nella nostra Provincia. In quell’incontro si ipotizzarono, assieme all’assessore Mantineo, diverse possibile soluzioni e protocolli d’intesa anche con il Terzo Settore per fare fronte all’emergenza. “Oggi si ritorna al PUNTO ZERO senza avere concretizzato nessuna delle varie ipotesi – si legge in comunicato. Il governo Crocetta non ha provveduto ne a trasferire le competenze ne a finanziare i servizi primari. I vincoli di spesa, dovrebbero sapere le forze di maggioranza di governo, non possono mettere in discussione diritti fondamentali come quello allo studio”.

La Meter & Miles, che aveva anche chiesto  ogni possibile intervento da parte del dott. Filippo Romano e della deputazione regionale  per rivendicare  una sentenza  della procura della Corte dei Conti della Campania che stabilisce chiaramente come i vincoli di spesa non possono cancellare diritti fondamentali, è a fianco del comitato permanente dei genitori, che ieri si è riunito per affrontare la questione.

Alcuni di questi genitori hanno iniziato uno sciopero della fame:  “L’interruzione di questo servizio essenziale alla persona non solo si riduce ad un semplice esercizio di economia da parte delle istituzioni, siano esse provincia o regione,  ma è per noi l’ennesima conferma che siamo SOLI e siamo usati solo come bandiera per far commuovere qualche elettore, ma quando è finita la stagione elettorale e il nostro dolore inesorabile giornaliero ci accompagna nella nostra vita ci accorgiamo che siamo invisibili”.

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