BRACCONAGGIO NEL PARCO DEI NEBRODI: 5 DENUNCIATI DALLA GUARDIA FORESTALE

Cacciavano nelle aree protette del Parco dei Nebrodi, ma sono stati bloccati e denunciati dal Corpo Forestale della Regione Siciliana e dal Corpo di Vigilanza del Parco dei Nebrodi, nel corso di un’attività antibracconaggio coordinata dal Commissario Superiore Forestale S. SCAFFIDI del Distaccamento Forestale di Caronia con la supervisione dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste.

Nel mirino dei forestali 5 bracconieri, che stavano cacciando in località “Piano Re”, nel Comune di Caronia, una zona di riserva integrale del Parco dei Nebrodi:  F. A. anni 49 di Taormina e residente a Roccella Valdemone (ME); F. B. anni 36 di Taormina e residente a Roccella Valdemone (ME);  B. G. anni 37 di Taormina e residente a Roccella Valdemone (ME);  F. G. anni 45 di Taormina e residente a Roccella Valdemone (ME);  F. S. anni 56 di Giarre e residente a Giarre (CT).

In data 28 dicembre 2013, durante un servizio di vigilanza, una delle pattuglie percorrendo una strada comunale sterrata, notava che in una radura all’interno di un’area boscata vi erano in sosta 3 veicoli fuoristrada, dove gli agenti hanno notato diverse custodie in tela per fucili, indumenti vari, alcuni zaini: un equipaggiamento che non lasciava dubbi sulle intenzioni del gruppo. Infatti i 5 amici erano intenti a cacciare dentro l’area protetta “zona A Parco dei Nebrodi” dove vige il divieto generale all’esercizio della caccia, e avvisate le altre pattuglie in zona, è iniziata anche per i forestali la “caccia”…ai bracconieri.

Una ricerca a piedi tra i monti, dove i cacciatori di frodo avevano notato la presenza degli agenti, cercando di nascondersi ed evitando di tornare verso le autovetture.

Ma la macchina delle forze dell’ordine era già in movimento: così, attraverso la sala operativa, è stato rintracciato uno dei proprietari delle auto in sosta, che ha tentato di giustificarsi dicendo che il gruppo si era perso a San Fratello mentre stavano cercando funghi. Ma ad attenderli alle auto c’erano le guardie forestali, che difficilmente avrebbero potuto credere alla versione della raccolta funghi: il gruppo infatti non era equipaggiato di cestini e rastrelli, piuttosto di fucili e mimetiche. Pertanto è scattata la denuncia  per violazione dei” principi generali dettati dall’art. 1 L. n. 394 del 06/12/2001 e s.m.i., il cui comportamento e motivo di deterioramento di un patrimonio naturale di “rilevante valore naturalistico e ambientale”, mettendo a rischio la conservazione di specie animali sottoposti ad uno speciale regime di tutela e di gestione”.

Dell’accaduto è stata informata al Procura Generale presso il Tribunale di Patti.

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